Alessandro nasce a Siena nel 1964, figlio unico in una famiglia di comunisti. Il nonno, un contadino del Chianti, è sempre in prima linea nelle lotte per i diritti dei contadini. Nonostante la religione non occupi un posto di primo piano a casa Valoriani, il bambino è attratto dalla chiesa, soprattutto dalle sue musiche e dai suoi canti. La musica continua a occupare una parte importante nella vita di Alessandro, tanto che, oltre a frequentare il liceo classico, il ragazzo studia pianoforte, fino a diplomarsi al conservatorio. Terminato il liceo, il giovane senese è davanti a un bivio: frequentare l’università, o dedicarsi a tempo pieno allo studio della musica? Sarà lo studio della musica a prevalere, anche grazie all’incontro con un’insegnante appassionata, uno di quegli incontri che segnano per sempre la vita di un ragazzo. Inizia così, per Alessandro, lo studio dell’organo e della composizione organistica.

In quegli anni Alessandro si innamora di un musicista di Baden e comincia a frequentare assiduamente la Svizzera, non solo Baden ovviamente, ma tanti altri luoghi che scopre di volta in volta. Si innamora letteralmente di questa terra, così come ama la lingua tedesca.
Durante l’anno del diploma, un grande dolore lo colpisce come un fulmine a ciel sereno: la sua amatissima insegnante muore a causa di un cancro fulminante. Questo evento luttuoso viene letto dal ragazzo toscano come un segno del destino e così, Alessandro cerca un lavoro che gli permetta di esprimere le sue doti artistiche, anche come omaggio alla memoria della sua mentore.
Trova lavoro presso l’abbazia di Monte Oliveto Maggiore, ad Asciano, in provincia di Siena, come organista alla messa domenicale. Durante la settimana lavora come venditore nel negozio di erboristeria del monastero.
Alessandro vive serenamente la propria omosessualità, come è giusto che sia. L’atmosfera del monastero lo induce a fare coming out con don Diego, durante la confessione. La risposta di don Diego è come un abbraccio affettuoso: “Dio ti ha creato così come sei e ti ama per ciò che sei”. Da allora il tema della sessualità non sarà più argomento di discussione.
Un sabato di ottobre del 1995 Alessandro si trova al Monastero, perché deve suonare durante la cerimonia religiosa di un matrimonio. Arriva in anticipo, e così passa per il negozio a salutare il collega, il quale gli chiede di sostituirlo per qualche minuto. Per ingannare il tempo, Alessandro si mette ad ascoltare un disco, che contiene un pezzo d’organo, quello che eseguirà di lì a poco. Proprio in quel momento entra una vecchietta svizzera che, colpita dalla musica, inizia a conversare, in tedesco, con Alessandro. Alla fine della conversazione, la vecchietta gli dice che ci sarebbe un lavoro di organista a Engelberg. Sembra una fiaba, o forse un sogno, che all’alba finisce, ma così non è. Alessandro arriva a Engelberg a gennaio del 1996, per un colloquio con l’abate e con il rettore della scuola. Il colloquio ha successo, e così il giovane musicista si trasferisce in terra elvetica, dove arriva il 12 maggio 1996. Gli viene offerto alloggio nel monastero, dove abiterà per 11 anni, prima di affittare un appartamento in paese, dove vive tuttora. Comincia la carriera di organista dai gradini più bassi, ma nel frattempo continua a studiare, grazie all’abate che gli sponsorizza gli studi presso il conservatorio di Lucerna, dove consegue il diploma.
L’abbazia diventa la nuova casa di Alessandro; all’epoca, il monastero di Engelberg contava la presenza di circa 70 monaci, con molti dei quali il giovane toscano stringe amicizia.
Anche in questo caso, come anni prima a Monte Oliveto maggiore, Alessandro ritiene opportuno parlare della propria sessualità con l’abate. Anche in questo caso, come è giusto che sia, Alessandro trova non solo rispetto, ma piena accettazione.
Non ha mai nostalgia dell’Italia, Alessandro, perché la Toscana non è così lontana e lui ci torna spesso. Per le vacanze estive, la sua meta preferita è la Calabria.
Dopo tanti anni, Alessandro è ancora a Engelberg, ma adesso è il capo organista. La prossima volta che andate a Engelberg, non perdete l’occasione di visitare il monastero e, soprattutto, andate ad ascoltare Alessandro suonare!