Città bollenti

L’abitante di una città europea, oppresso dal caldo di questa estate torrida, torna a casa accaldato   e s’illude di trovare un po’di refrigerio, almeno notturno, spalancando le finestre di casa. E invece non succede niente.

Misurazioni compiute mostrano che la temperatura dei centri cittadini si rivela nettamente   superiore   rispetto a quella della campagna circostante. Il fenomeno va inquadrato nell’ambito del riscaldamento globale che il Pianeta sta conoscendo che per l’intero 2023 è stato   di 1,3°. Si tratta   già di per sé di un dato preoccupante   e tendenzialmente in ascesa, che ischia di compromettere il limite di 1,5° stabilito dagli accordi di Parigi del 2015.

Si deve inoltre considerare che si tratta di un valore medio complessivo, mentre la situazione dell’Europa risulta molto più allarmante visto che fra il 2018 e il 2023 la temperatura del vecchio continente è cresciuta mediamente di 2,3°. Questo si è accompagnato con un aumento particolarmente significativo degli eventi estremi, con ingenti costi umani e materiali di cui ondate di calore sempre più frequenti, costituiscono solo un aspetto rilevante.

In questo contesto, le città costituiscono a loro volta delle vere e proprie “isole di calore” fatte di cemento, acciaio, vetro e asfalto che nei giorni caldi immagazzinano calore che viene poi rilasciato soprattutto durante la notte. La presenza particolarmente fitta di edifici impedisce poi una circolazione dell’aria e il passaggio di correnti d’aria fresca. Il calore di scarico   prodotto dalle varie attività umane e dagli stessi   condizionatori d’aria e i gas di scarico dei veicoli in circolazione completano questo ciclo infernale. In città sono inoltre più rare le aree verdi, pubbliche e private e corsi d’acqua che contribuiscono anch’essi al raffrescamento dell’aria.

 Secondo dati riportati da Mauro Hermann su MeteoSchweiz a Zurigo nei periodi più caldi, come quello che stiamo vivendo, tutti questi fattori di riscaldamento   hanno portato a registrare temperature notturne nelle città fino a 7° superiori rispetto alle zone di campagne limitrofe. https://www.srf.ch/meteo/meteo-stories/waermeinseln-so-viel-heisser-ist-es-in-den-staedten

La stessa situazione, in condizioni ancora peggiori, date le più alte temperature, si verificano nelle aree geografiche colpite in modo ancora più grave dalla calura estiva.

Attualmente le cosiddette notti tropicali, come vengono   definite le notti in cui la temperatura non scende al di sotto dei 20°, non sono numerose a nord delle Alpi ma il loro numero è destinato ad aumentare ovunque. Oltre ai necessari provvedimenti strutturali che riguardano in generale la limitazione del riscaldamento climatico, è necessario incrementare misure   specifiche   già in atto in modo sporadico di adattamento riguardanti specificamente i centri urbani.

Accanto all’ampliamento delle aree verdi, è necessario estendere la presenza della vegetazione sulle facciate e sugli edifici per i quali nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni si dovrà inoltre prestare attenzione alle scelte architettoniche e all’utilizzo di materiali idonei e all’impiego di colori chiari nella tinteggiatura delle pareti esterne e dei tetti, in modo da ridurre l’assorbimento di calore.

Se invece si continuerà a intervenire in modo inadeguato, come avviene attualmente, sui vari aspetti del riscaldamento climatico, non resterà che affidare il nostri desiderio di refrigerio alle stelle cadenti delle notti in cui il caldo ci impedirà di prendere sonno.

 

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Questo blog nasce dall’incontro di tre persone emigrate volontariamente in età adulta dall’Italia in Svizzera e che in questo Paese hanno realizzato esperienze diverse in vari ambiti lavorativi e culturali. 

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