Borgomanero per l’Ucraina

Noi volontari dell’associazione Mamre di Borgomanero ci sforziamo sempre di essere “uomini e donne di pace”, cercando di occuparci di tutte le vittime; vittime di guerre, di persecuzioni, di violenze, qualunque sia la loro provenienza, etnia, religione, sesso, orientamento sessuale. Di fronte allo scoppio della guerra in Ucraina, che consideriamo, come tutte le guerre, ingiusta criminale e schifosa, abbiamo subito pensato a come avremmo potuto alleviare le sofferenze di quella popolazione. Con un volantino, pubblicato anche sui social media, abbiamo promosso la raccolta di generi alimentari, farmaci e medicamenti, articoli per l’infanzia, abiti pesanti, coperte e sacchi a pelo; grande è stata la risposta di tutta la comunità locale.

In quei giorni era in transito, ospite del Collegio Don Bosco di Borgomanero, padre Mikhajilo Chaban, ispettore dei Salesiani dell’Ucraina: è stato lui a fornirci i contatti con i Salesiani di Leopoli, impegnati nel sostenere la comunità locale, ma soprattutto  nel far fronte all’enorme afflusso di profughi provenienti dalle aree più duramente colpite dalle conseguenze della guerra.

Con il materiale raccolto abbiamo riempito otto furgoni per complessivi oltre 100 quintali di aiuti umanitari, privilegiando alimenti per adulti, articoli per l’infanzia e materiale sanitario, riservando al vestiario lo spazio rimanente. 

La mattina di venerdì 4 marzo, alle prime luci dell’alba, siamo partiti alla volta della Polonia e dopo 18 ore di estenuante viaggio, abbiamo raggiunto Cracovia, dove abbiamo trascorso la notte in un albergo della periferia che definire “modesto”, potrebbe sembrare un eufemismo. Qui, per tutta la note, è stato un continuo viavai di donne con bambini in fuga dalla guerra e in cerca di un posto dove poter riposare.

Il mattino seguente, come da accordi con i salesiani ucraini, aiutati dai volontari della locale parrocchia, abbiamo conferito tutto il materiale presso un magazzino ortofrutticolo di Jaroslaw, a due ore e mezza da Cracovia e a 40 minuti dal confine ucraino, in direzione est, sulla strada che conduce a Leopoli. Al termine delle operazioni di scarico, è arrivato un TIR a caricare il tutto, ripartendo subito dopo per oltre confine.

Lasciato il magazzino, sempre a Jaroslaw, abbiamo visitato il Centro Budexim, una splendida realtà nata spontaneamente a pochi giorni dallo scoppio della Guerra in un grande edificio, fino a 15 gg. prima sede di uffici di una importante azienda. Il proprietario, nel giro di una settimana, ha smantellato tutti gli uffici ed ha adibito i locali all’accoglienza dei profughi: alla nostra associazione è stata richiesta la fornitura di 400 letti con relativi materassi e cuscini, oltre agli aiuti alimentari, forniture per bambini, farmaci e materiale per medicazioni, coperte e quant’altro.

Il nostro viaggio è proseguito fino a Medyka, dove un fiume di persone (in particolare donne e bambini) attraversavano a piedi la frontiera, con una o due borse di plastica in mano, tutto quello che erano riuscite a portare con sé, lasciando trasparire tutta la drammaticità della situazione. Nell’altro senso di marcia, una lunga colonna di auto e pullman si dirigeva verso il confine per trasportare quante più persone possibile.

A Cracovia, dove abbiamo trascorso la seconda notte, abbiamo incontrato tre donne e tre bambini a cui abbiamo offerto un passaggio fino alla stazione ferroviaria di Padova: da lì, il mattino seguente, dopo una notte in una vicina pensione (che Mamre ha provveduto a pagare), avrebbero preso un treno per Gubbio, dove avevano dei contatti disposti ad ospitarli.

Al nostro ritorno, mantenendo fede alla parola data, ci siamo impegnati a raccogliere tutto il materiale che il responsabile del Budexim ci aveva richiesto. Una ditta di trasporti ci ha messo a disposizione un TIR, un’azienda di rubinetti della nostra zona si è fatta carico delle spese del trasporto (autisti e carburante); gli Alpini di Vercelli hanno acquistato 50 brandine, altre sono state donate dalla popolazione locale, insieme a molti materassi; i materassi e I cuscini mancanti (un centinaio) sono stati acquistati da Mamre presso una fabbrica sul lago d’Orta. Il rimorchio è stato riempito fino all’ultimo spazio disponibile e il pesante mezzo è partito il 18 marzo per raggiungere la destinazione nella mattinata di domenica 20.

Noi partiremo domani pomeriggio (19 marzo N.d.r) dall’aeroporto di Bergamo per Cracovia e poi, affittando delle auto, raggiungeremo Jaroslaw per essere presenti al momento delle operazioni di scarico del materiale inviato.

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Questo blog nasce dall’incontro di tre persone emigrate volontariamente in età adulta dall’Italia in Svizzera e che in questo Paese hanno realizzato esperienze diverse in vari ambiti lavorativi e culturali. 

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