Recentemente mi sono imbattuto in alcuni libri interessantissimi, pubblicati da una casa editrice della mia città, Marotta & Cafiero, che non conoscevo. Mi sono documentato e ho scoperto una realtà dinamica, giovane e vitale. Marotta & Cafiero ha origine dalla famosa casa editrice napoletana “Alberto Marotta Editore”, che negli anni ’60 balzò agli onori della cronaca editoriale con pubblicazioni di altissimo livello. Negli anni ’80 le redini editoriali passano da Alberto Marotta a suo figlio, Tommaso Marotta, che guiderà l’impresa familiare sotto il nome di “Tommaso Marotta Editore” fino al 2000, anno in cui entra in società Anna Cafiero, il cui cognome dà la dicitura all’attuale Marotta & Cafiero editori.

Nel 2010, dopo 50 anni sotto la guida della famiglia Marotta, l’impresa viene rilevata da Rosario Esposito La Rossa e Maddalena Stornaiuolo, dell’associazione Vo.di.Sca. (Voci di Scampia) che trasportano la storica sede di Posillipo nel quartiere di periferia di Scampia, trasformandola in una casa editrice indipendente che si occupa di narrativa sociale e d’impegno con particolare riferimento alla città di Napoli.
La bellezza di questa casa editrice sono i titoli in catalogo, che non sono pubblicati semplicemente per guadagnare dalla letteratura, ma per far riflettere, stimolare un pensiero critico, dar voce a chi, alle diverse latitudini del mondo, non ha voce. Un esempio è il libro “Johnny Mad Dog”, di cui vi abbiamo parlato lo scorso 25 febbraio. Tra le offerte, si trovano tanti autori di qualità, come ad esempio Domenico Rea, Guenter Grass, Antonio Skàrmeta, Stephen King… Affascinato non solo dall’originalità dei titoli proposti, ma anche dal quartiere in cui tutta questa produzione avviene, conosciuto da molti solo per eventi negativi, e che io conosco perché, trent’anni fa, seguivo mio fratello e la sua squadra di calcio quando giocavano in trasferta, e quindici anni fa accompagnavo mia madre, che lottava contro il cancro, negli ambulatori della ASL di Scampia per i controlli, ho pensato di contattare la redazione per una chiacchierata virtuale. I ragazzi hanno accettato volentieri. Eccovi il resoconto del nostro colloquio:
Nel 2010 Rosario e Maddalena, dell’associazione “Voci di Scampia”, hanno rilevato la casa editrice “Marotta e Cafiero” e hanno spostato la sede da Posillipo a Scampia: ci raccontate un po’ di più di questa iniziativa? Ci aiutate a far conoscere “Voci di Scampia” al pubblico di Sconfinamenti?
Tutto risale a quando Rosario scrisse “Al di là della neve”, dedicato alla memoria del cugino Antonio Landieri, venticinquenne disabile vittima innocente di camorra. Il libro fu pubblicato dalla Marotta e Cafiero Editori. In quel periodo Rosario iniziò a collaborare attivamente con la casa editrice finché il suo titolare, Tommaso Marotta, decise di donare la casa editrice a questo giovane scrittore di Scampia ed evitarne la chiusura.

Quali difficoltà incontra un editore indipendente nel panorama editoriale attuale?
Sicuramente un mercato dominato dalle grandi case editrici che hanno quasi il monopolio dell’offerta editoriale italiana. In questo panorama le case editrici piccole e indipendenti, per sopravvivere, devono cercare di essere originali e investire su qualità e creatività.
Esistono difficoltà supplementari per un editore meridionale? Se sì, quali sono?
Come dicevo sopra le grandi case editrici fanno quasi sempre riferimento al Nord e riescono a rastrellare tutte le più importanti novità editoriali perché dispongono di grandi capitali. Al Sud ci sono grandi energie, ma bisogna saperle incanalare, con i giusti strumenti, le giuste idee.
Vi definite una casa editrice terrona “made in Scampia”, e producete letteratura stupefacente, narrativa civile, storie di riscatto. Come scegliete i testi da pubblicare?
Fino a qualche anno fa, la nostra casa editrice pubblicava soprattutto testi che narravano le storie di riscatto di Scampia, adesso invece stiamo pubblicando anche libri di narrativa civile straniera mai apparsi in Italia.
Le vostre collane, tutte interessantissime, hanno i nomi di diversi insetti. Io sono particolarmente affezionato alla collana “Le zanzare”. Potete illustrarle per i nostri lettori. Ce n’è una che i lettori prediligono rispetto alle altre?
Non c’è una collana migliore o più importante delle altre. Noi tentiamo di pubblicare storie da ogni parte del mondo proprio per far comprendere ai nostri lettori che il mondo non va diviso né per razza, né per etnie e crediamo che l’unico modo per superare le varie asimmetrie sia la conoscenza.
I vostri libri sono stampati a chilometro zero, su carta riciclata, con inchiostri a base vegetale. Mostrate una sensibilità agli aspetti ambientali ancora poco comune nel campo dell’editoria. Quali difficoltà affrontate per realizzare i libri in questo modo?
Sicuramente quella di trovare tipografie che rispecchiano i nostri valori: stampare su carta riciclata, evitare colle plastificanti e impiegare inchiostri non inquinanti.
Grazie alla vostra libreria, “La scugnizzeria”, voi “spacciate libri”, una definizione che io trovo bellissima. Con la scugnizzeria proponete tantissime iniziative, come ad esempio il libro sospeso. Ci dite di più?
Scampia è stata identificata per anni come una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa, adesso che non esistono più ci siamo appropriati di questa definizione e stiamo spacciando libri in tutto il quartiere, in tutta Napoli e in tutta l’Italia. Per il libro sospeso, ci siamo ispirati all’iniziativa del caffè sospeso, gesto famoso in tutta Napoli. Con questa iniziativa, chi vuole, attraverso la nostra libreria, dona un libro a tutti i ragazzi della zona che non possono permettersi di comprare un libro, E’ un altro modo per far circolare la cultura.

Con la vostra casa editrice, e la libreria, avete mostrato quanta energia ci sia a Scampia, che purtroppo è conosciuta, in Italia e all’estero, solo per aspetti negativi, che peraltro non esistono solo lì. Potete descrivere ai lettori di Sconfinamenti cosa è la vera Scampia?
La vera Scampia è fatta da persone normali che studiano e che vanno a lavorare. Rispetto a 20-30 anni fa le cose sono migliorate perché all’epoca non c’erano centri di aggregazione, a parte scuole e oratori, mentre oggi le associazioni sono molte e diverse.

Noi italiani e italofoni in Svizzera spesso abbiamo difficoltà a reperire i libri in italiano, specialmente adesso che la Libreria Italiana di Zurigo è chiusa. So che Marotta e Cafiero spedisce in tutta Italia; spedisce anche in Svizzera? E all’estero in generale?
Sì, facciamo anche spedizioni internazionali. Giusto per citare qualche esempio ultimamente abbiamo spedito libri in Spagna e negli Stati Uniti.
Per concludere, quali titoli ci offrirà nel prossimo futuro Marotta e Cafiero?
Molte e ricche novità, come “Sognai la neve bruciare” di Antonio Skármeta, “Rappresaglia italiana” di Gigi Di Fiore e “Il fiore dei cedri” di Hafez Haidar. E naturalmente “Guns” di Stephen King.

Mentre scrivo questo articolo, e rileggo le parole dei ragazzi di Marotta & Cafiero, mi rendo conto che stanno facendo da anni quello che Alessandro, Valeria e io stiamo cercando di fare, da circa due mesi, con il nostro blog Sconfinamenti: andare oltre i confini, abbattere le barriere dei pregiudizi e dei luoghi comuni, usando la conoscenza come medicina. Ripenso alla mia città, così distante eppure in me così presente, e mi rendo conto di quanto sia facile amare il golfo, Posillipo e via Caracciolo, il Vomero. Eppure c’è tanta bellezza nei luoghi meno celebrati, come Scampia; c’è tanta energia positiva nei ragazzi di Marotta & Cafiero, che merita di essere conosciuta. Pensando a loro mi ritrovo a canticchiare, quasi automaticamente, una canzone degli Yo Yo Mundi: E brinderemo alla bellezza dei margini, à la beautè des marges…