Giulio Tanasini, 26 anni, ha respirato fin da bambino, oltre all’aria di mare della sua bella città, Genova, la musica; grazie ai genitori, il padre insegnante al Conservatorio, la madre magistrato con l’hobby per il canto, la musica è sempre stata presente nella vita quotidiana di famiglia. I bambini Tanasini hanno a disposizione la “stanzetta della musica”, dove possono esprimersi, senza costrizione o forzatura alcuna. A 11 anni, Giulio decide di studiare chitarra elettrica, e a 15 si iscrive al Conservatorio, dove si diploma in contrabbasso pochi anni dopo.
E’ proprio grazie alla musica che avviene per Giulio il primo contatto con la Svizzera: nel 2015 Giulio si trasferisce a Lugano per perfezionarsi nello studio del contrabbasso. A Lugano conduce una vita spartana, tutta casa, conservatorio e lettura de La montagna incantata di Mann e, poco dopo il trasferimento, cominciano a sorgere i primi dubbi: ha senso continuare a perfezionarsi in uno strumento che, pur se bello, ha dei grossi limiti di repertorio? Il giovane musicista comincia a provare curiosità per altri generi musicali, quali la musica antica, e per altri strumenti, quali la viola da gamba. Decide perciò di lasciare il Master a Lugano dopo pochi mesi. Torna a Genova, dove comincia a seguire un insegnante che si occupa proprio di musica antica.
Il ragazzo genovese sa che a Genova non c’è una grande tradizione di musica antica, ma soprattutto sa che uno dei poli mondiali su questo tema si trova a Basilea: si tratta della “Schola Cantorum Basiliensis”. In questa scuola Giulio potrebbe studiare il repertorio e la prassi esecutiva tipiche del periodo barocco, periodo durante la quale la viola da gamba ha visto l’apice della sua notorietà. Decide perciò di tentare le selezioni per l’ammissione alla scuola: le supera con successo e, nel settembre 2017, si trasferisce di nuovo in Svizzera. Non lo spaventano le lezioni in Tedesco, perché ha studiato questa lingua a scuola ma, per farsi trovare in forma, frequenta qualche lezione di ripasso al Goethe Institut.
L’impatto con la città è positivo, per la sua atmosfera internazionale Basilea sa essere accogliente. Il primo anno, Giulio frequenta quasi esclusivamente i compagni di corso, diversi dei quali sono italiani. La ragazza vive a Genova, e così Giulio torna spesso a casa. Il secondo anno è molto intenso per lui: deve studiare duramente per l’esame finale, che comprende il “Master recital”; in quell’anno, la storia d’amore con la ragazza genovese finisce. E’ solo dopo il Master recital che Giulio comincia a godere delle bellezze della città, dal fascino cosmopolita che una città come Basilea, tutto sommato piccola, ha. In 20 minuti di bicicletta da casa, Giulio è in Germania. La Francia dista più o meno lo stesso tempo di bicicletta, ovviamente in un’altra direzione. E’ durante quest’anno che Giulio conosce più gente, anche al di fuori della scuola di musica, e comincia a sentirsi a casa. Qui a Basilea Giulio ha ritrovato l’amore, grazie a una collega della Schola Cantorum. Oltre a essere studente, Giulio lavora come musicista free lance. Gli piacerebbe restare ancora un po’ a Basilea, per completare un “Ergaenzung Studium” e poi, chissà, cogliere delle opportunità lavorative che la città offre. Non esclude comunque di tornare in Italia, magari proprio a Genova, per diffondere la musica antica, ancora poco conosciuta.