La Svizzera fra giustizia climatica e sovranismo ambientale

Il 9 aprile scorso, con una sentenza storica, la Corte europea per i diritti umani (Cedu) di Strasburgo ha accolto una causa climatica dell’associazione svizzera Anziane per il clima, decretando che la Svizzera non agisce con la necessaria efficacia contro le conseguenze del cambiamento climatico e ha sollecitato le autorità elvetiche a provvedere  per porre rimedio a questa inadempienza.

https://sconfinamenti.info/la-protezione-dai-cambiamenti-climatici-e-un-diritto-umano-grazie-anche-a-anziane-per-il-clima/

 Si è trattato di una sentenza fondamentale che di fatto richiama tutti i governi europei a rispettare gli impegni presi in ambito climatico e che riconosce come diritto umano la difesa dalle conseguenze dei cambiamenti climatici.

Nei mesi scorsi inopinatamente i due rami del Parlamento svizzero hanno invitato il governo confederale a respingere questa sentenza.

Nel maggio scorso la Commissione giuridica del Consiglio degli Stati ha criticato la sentenza, ritenendo che essa travalichi le competenze della Commissione, accusata di arrogarsi la pretesa di sancire “nuovi diritti umani in tema ambientale”.

In giugno il Consiglio Nazionale, l’altro ramo del Parlamento elvetico, ha approvato a maggioranza una dichiarazione che invita il Governo, con analoghe motivazioni, a non dare seguito alla sentenza della Cedu.  Il documento approvato sostiene infatti che la Svizzera sta già facendo fronte ai propri impegni rendendo possibile, con appositi provvedimenti legislativi, il rispetto dell’obiettivo delle emissioni nette zero al 2050.

Pur riconoscendo formalmente il valore dell’attività della Cedu, il Consiglio nazionale ritiene tuttavia che nel caso specifico l’effetto della sentenza possa essere controproducente per la stessa credibilità della Corte.

Le Anziane per il clima e Greenpeace hanno reagito criticamente a queste prese di posizione parlamentari, fondate, a loro avviso, su di un’analisi superficiale delle articolate motivazioni della sentenza della Corte che invece ritengono necessario rispettare. Questa richiesta è stata sostenuta dall’appoggio di ventiduemila firme di cittadini svizzeri. Dopo il pronunciamento del Governo federale, previsto per agosto, non sono da escludere altre iniziative, soprattutto se esso dovesse ribadire le indicazioni del Parlamento.

Questo atteggiamento verso il verdetto di un organismo sovranazionale, di cui anche la Svizzera fa parte, che ha come finalità il rispetto dei diritti umani, risulta molto grave in quanto apre la strada ad atteggiamenti analoghi da parte di altri Paesi europei che dovessero essere richiamati in futuro al rispetto dei loro impegni in tema ambientale da possibili sentenze analoghe. Più in generale si tratta di una grave delegittimazione di un organismo super partes in un’epoca in cui, a vari livelli e in vari campi, gli organismi chiamati   a difendere le regole del diritto internazionale vedono fortemente messa in discussione la loro autorità, con un conseguente aggravamento del disordine mondiale.

Questo attacco alla Corte di Strasburgo è condotto soprattutto dalle forze del centro destra e presenta risvolti che vanno al di là della vicenda in questione.

L’Udc, il partito di destra maggioritario nel Paese ha a suo tempo definito la sentenza della Cedu “uno scandalo”, denunciando “l’interferenza di giudici stranieri” nelle questioni interne della Confederazione e arrivando a chiedere l’uscita del Paese dal Consiglio d’Europa, organismo che raggruppa 46 stati europei. L’accusa di interferenza appare alquanto pretestuosa in quanto la Cedu non ha indicato in modo specifico i provvedimenti da attuare ma semplicemente richiamato alla coerenza rispetto a impegni presi liberamente dalla Confederazione nelle varie Conferenze delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici.

Anche se il Consiglio d’Europa e la stessa Cedu sono organismi estranei all’Unione europea, è inoltre evidente che gli attacchi della destra sono inseriti in un disegno di chiusura sovranista con l’obiettivo di ostacolare l’instaurazione di rapporti più stretti fra Svizzera e Ue in una fase in cui la loro ridefinizione è al centro del dibattito politico.

Nello specifico dei temi ambientali è evidente che il sostegno e la mobilitazione dei movimenti ecologisti sono fondamentali per il pieno rispetto degli accordi climatici da parte della Confederazione e, più in generale, per efficaci politiche ambientali, in un momento in cui l’opinione pubblica non solo svizzera sembra meno attenta a queste problematiche.

Un segnale positivo, con tutti i limiti del caso, di inversione di questa tendenza è arrivato dal risultato del referendum svizzero del 9 giugno che conferma l’entrata in vigore della legge sull’approvvigionamento energetico con l’incremento delle energie rinnovabili e l’accelerazione di una transizione energetica con il progressivo azzeramento delle emissioni di Co2. La stessa discussione sulla sentenza di Strasburgo ha riacceso in Svizzera l’attenzione sulle tematiche ambientali in un periodo  in cui fra l’altro alcune regioni del Paese sono interessate da fenomeni climatici estremi di inusitata gravità, rispetto ai quali il riscaldamento climatico gioca con ogni probabilità un ruolo non trascurabile.

Un pieno rilancio di un’efficace azione ambientalista passa attraverso la riaffermazione dei principi della giustizia climatica e di un’equa ripartizione dei costi sociali che la transizione comporta.

La transizione climatica  fa paura a molti perché viene interpretata in termini negativi di rinuncia e di costi, soprattutto per la parte più povera della popolazione.  Occorre invece mettere in evidenza i vantaggi che una transizione gestita in modo equo può veicolare, non solo creando nuove opportunità di lavoro ma anche gettando le basi per una migliore qualità della vita e per rapporti umani migliori in un ambiente più vivibile.

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Questo blog nasce dall’incontro di tre persone emigrate volontariamente in età adulta dall’Italia in Svizzera e che in questo Paese hanno realizzato esperienze diverse in vari ambiti lavorativi e culturali. 

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