Le parole italiane del 2025

Se per caso vi capita di imbattervi  in testi o discorsi che lamentano il bullismo economico della broligarchia o altri che sottolineano l’importanza demografica e psicologica della ritornanza , sappiate che non siete di fronte a un insidioso  esperimento di neolingua   ma semplicemente all’uso di neologismi  la  cui esistenza   è autorevolmente confermata.

Il Libro dell’anno 2025 Treccani contiene infatti, accanto a un’approfondita rivisitazione dei principali avvenimenti dell’anno che stiamo per salutare, una preziosa sezione destinata alle parole più usate e ai neologismi registrati con maggiore frequenza durante l’anno nel linguaggio comune e in quello dei media, frutto di un’accurata ricerca a cura dell’Osservatorio della Linga italiana Treccani.  

Alcuni neologismi accertati nel corso del 2025 sono in parte uno specchio fedele delle trasformazioni sociali in atto In Italia mentre altri sono il riflesso di quello che ha polarizzato magari momentaneamente l’interesse dell’opinione nel corso dell’anno per cui non è detto che tutti rimarranno far parte del patrimonio linguistico della nostra lingua.

Per quanto riguarda i lemmi sopra citati per broligarchia si intende lo strapotere della ristretta cerchia di personaggi che, alla guida dei settori tecnologici d’avanguardia tendono a indirizzare non solo l’economia ma la vita stessa delle nostre società. Etimologicamente il termine è un adattamento dall’inglese ed è un composto di bro(ther) e  di (o)ligarchy.

Ritornanza invece indica l’attuazione del desiderio di per sé antico di molte persone di far ritorno nel luogo di origine ma nell’italiano di oggi questo si applica più in particolare ai  molti giovani che realizzano questo desiderio utilizzando le possibilità di lavoro a distanza fornite dalla tecnologia moderna, attuando un’interessante sintesi fra modernità e tradizione.

Proseguendo nella ricerca di altri esempi di neologismi, troviamo l’allucinazione dell’IA, per cui partendo da errori informativi prodotti da un sistema di intelligenza artificiale emergono risultati involontariamente creativi o addirittura artistici.

Nudificazione è l’abuso che permette di creare arbitrariamente falsi nudi, specie femminili.

 Il termine maranza ha una storia e un’evoluzione cronologica ed è nato negli anni ’80-90  per indicare persone provenienti dalle periferie urbane caratterizzati da capi di abbigliamento vistosi e griffati, spesso contraffatti, da comportamenti rozzi ed esibizionistici, definiti anche coatti o tamarri. Quest’anno il termine, dopo anni di oblio, è tornato di moda   grazie ai social, soprattutto a Tik Tok per definire gruppi di giovani che in contesti urbani assumono comportamenti arroganti e minacciosi, speso anche violenti fino a compiere aggressioni o a praticare forme di estorsione. Spesso agiscono in modo autonomo all’interno di manifestazioni politiche, mostrando una notevole capacità di comparire e scomparire, provocando danni le cui conseguenze poi ricadono su altri. L’etimologia è incerta; potrebbe derivare dalla parola meridionale che significa melanzana con riferimento tendenzialmente razzista al colore della pelle o a determinati tratti somatici oppure, derivare da marakesh o marocco che, in un uso linguistico dispregiativo presente da lungo tempo soprattutto nel Nord Italia, indica genericamente i giovani meridionali e i nord africani.

Dal linguaggio politico ricaviamo la crescente diffusione di Pro-Pal per definire  i sostenitori della causa palestinese.

 Sempre con riferimento alla lotta dei palestinesi il termine arabo Sumud (resistenza, resilienza) viene riferito in particolare alla tenacia con cui i palestinesi portano avanti, in condizioni difficilissime, le loro rivendicazioni. Global Sumud Flotilla è stata la denominazione dell’impresa umanitaria che ha tentato, a partire dalla fine dello scorso agosto, di forzare il blocco israeliano alla fornitura di aiuti umanitari a Gaza.

Per quanto riguarda Brandmauer (muro tagliafuoco) si tratta dell’utilizzazione in italiano di un termine tedesco che nel linguaggio politico indica la barriera che le forze democratiche dovrebbero innalzare per escludere dalla partecipazione al potere l’estrema destra di Alternative für Deutschland.

Probabilmente destinata a una vita effimera l’espressione occhi spaccanti per indicare uno sguardo femminile intenso e affascinante, legata a un fatto di cronaca che ha avuto come protagonista l’attore Raoul Bova.

L’espressione colloquiale la qualunque per indicare qualcosa che viene detta a caso o a sproposito è probabilmente un omaggio al personaggio cinematografico e televisivo di politico avido e imbroglione creato da Antonio Albanese, le cui apparenti iperboli populiste sembrano oggi superate dalla realtà.

Ingiocabile invece è un termine sportivo nato sull’onda dei successi di Jannick Sinner che talvolta mostra una superiorità schiacciante nei consigli degli avversari.

Sempre in ambito Treccani, per l’Istituto della Enciclopedia italiana la parola dell’anno è Fiducia, prescelta non solo in quanto uno delle parole più ricercate sul sito dell’Enciclopedia ma anche per la sua “attualità e rilevanza sociale”, espressione di un “diffuso bisogno di guardare al futuro con aspettative positive” in un’epoca storica caratterizzata dall’ansia e dall’incertezza.

Per quanto riguarda la Svizzera, Il Dipartimento di Lingusitica applicata dell’Istituto universitario ZHAW ha preso in considerazione, per ciascuna delle quattro lingue della Confederazione, le parole maggiormente utilizzate nel 2025 nell’ambito di una riflessione sulla loro importanza sociale. In primo piano è emersa la parola dazi, date le note vicende, l, in verità non ancora del tutto concluse, dei controversi rapporti in materia fra Svizzera e Usa.

Nell’ambito del disagio giovanile, questione che naturalmente travalica u confini elvetici, permacrisi ovvero crisi permanente indica la condizione di permanente disagio psicologico che investe i giovani fra i 14 e i 25 confrontati con una realtà esterna ricca di incertezza e di apparente mancanza di prospettive.

Rilevante l’uso della parola riarmo che impatta pesantemente anche sulla realtà svizzera, ponendo interrogativi anche sulla condizione di neutralità del Pese. I linguisti che hanno svolto la ricerca sottolineano inoltre che il lessico bellico ha preso piede anche al di fuori dell’ambito puramente militare, pericolo segnalato già da papa Franceso.

Il tempo dirà quante di queste parole sono destinate a durare e quante invece supereranno l’esame del tempo; resta il fatto che la lingua italiana conferma la propria vitalità e il suo stretto rapporto con la società e i suoi cambiamenti.

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Questo blog nasce dall’incontro di tre persone emigrate volontariamente in età adulta dall’Italia in Svizzera e che in questo Paese hanno realizzato esperienze diverse in vari ambiti lavorativi e culturali. 

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