Lista delle S-malattie consigliate #6

Buongiorno come stai? Oggi, ti voglio raccontare di una s-malattia che porta con sè un colore bello candido. Ho deciso di chiamarla semplicemente “bianco”.

Forse perché nel libro “la quintaessenza” è anche il nome di uno dei quattro cavalieri dell’apocalisse. Forse perché, la sua apparizione per me è stata un vero e proprio affronto.

Guardandomi allo specchio il mio primo pensiero rivolto a lui è stato “e tu cosa diavolo pensi di fare qui, ora?”

No, non ho preso un terzo cane, nè stavo minacciando un brufolo.

Bianco è il mio primo, capello bianco.

Mi duole ammettere d’altra parte, che se per certi versi l’ho visto come un vero e proprio affronto, bianco ed arrogante, ben visibile e crespo, in una bella e folta chioma castano scuro… d’altra parte devo essere grata alla sua presenza. Averlo con me mi ricorda, che ho potuto di godere abbastanza vita, per essermelo guadagnato.

Nella natura questo è un traguardo. Non tutti arrivano ad avere i capelli bianchi e a poter godere dei segni del tempo.

Allo stesso modo, questo mi ricorda che, il ticchettio della vita avanza testardamente in un’unica direzione, senza fermarsi mai.

Penso a un intervento di Stefano Scozzese al Ted Talk, che si chiama 48 secondi prima di… 

Due domande mi hanno particolarmente colpito.

La prima domanda, che probabilmente ti sei fatto anche tu su di me leggendo questo articolo è: 

Quanti anni hai? (Io ne ho 36)

E quanti soldi hai nel portafoglio in questo momento? (Per amor di conversazione, ho 50 euro)

Ora, nel talk Stefano ha fatto più volte questa domanda, poiché non compresa, io per prima non ne avevo capito la sottigliezza, quindi la rifaccio anche a te:

Quanti anni hai?

Quanti soldi hai nel portafoglio questo momento?

Ora, io non conosco la tua risposta, ma so che per un ironico modo che abbiamo di intendere queste due diverse domande difficilmente si riesce ad coglierne la sottile differenza.

Infatti Scozzese dopo spiega “Ma perché quanto ti chiedo quanti soldi hai, tu mi rispondi quelli che hai in tasca, a disposizione da spendere e quando chiedo quanti anni hai, tu mi dici quelli che non hai più?”

Ecco… questa riflessione per me è stata un bel pugno nello stomaco.
Ed una presa di consapevolezza, nota, ma poco simpatica.

Seppur, anche come nel caso del mio bel bianco, positiva.

Senza capelli bianchi, non c’è avanzamento.

Senza rughe non c’è esperienza.

Se non ci fosse la morte, non ci potrebbe essere la vita.

Ci sono due modi per vedere la cosa: il primo è: “Come passa in fretta il tempo”. Lasciarsi andare nei ricordi malinconici del passato e sentire la pressione di quel ticchettio che non si ferma mai.

La seconda è: fin qui, ci sono arrivata. Facendo più o meno, ciò che sentivo giusto per me. Ciò che mi ha permesso di essere la donna che sono.

Ma da ora in poi, conscia del fatto che il tempo non è infinito e non è gratis:  che cosa voglio diventare d’ora in avanti? Chi mi merito di essere, da oggi in poi? Chi non mi sono mai permessa di diventare?

Belle domande, a tratti un po’ strettine, come quei vecchi jeans in cui, mio malgrado, non entro e forse non rientrerò mai più.

Tu chi vuoi essere d’ora in avanti?

Se ti va di raccontarmi la tua rinascita, scrivimi su info@sconfinamenti.it 

Io, ho deciso, che mi meritavo di essere quella che sta scrivendo qui, ora.

Perché troppo piena di domande e cose da dire, ma soprattutto, con una gran voglia di condividerlo con te.

E ricordati…

A volte basta solo un primo passo per cambiare il mondo, ma per rivoluzionarlo davvero, non può restare il solo.

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Questo blog nasce dall’incontro di tre persone emigrate volontariamente in età adulta dall’Italia in Svizzera e che in questo Paese hanno realizzato esperienze diverse in vari ambiti lavorativi e culturali. 

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