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Questa rubrica nasce con l’obiettivo MMMOOOLLLTTTOOO audace, di riuscire a tirar fuori ciò che rende ognuno di noi unico e speciale.
Ciò che rende l’essere umano, individuo e non solo membro di una categoria omologata.
Sempre più spesso la parola “DIVERSO”, piuttosto che “PROBLEMATICO”, oppure “MALATO”, rappresentano dei veri e propri ostacoli nei rapporti sociali.
Peccato che questo “velo” che abbiamo sugli occhi, ci impedisca di capire la meravigliosa opportunità che si cela oltre alla paura delle parole stesse.
Negandoci la possibilità di conoscere e capire chi è diverso da noi, mettendo in gioco delle risorse personali, che non sapevamo nemmeno di avere.
Pertanto è con ironia, rispetto e un pizzico di provocazione, che voglio iniziare a scrivere partendo proprio dalla terza parola scritta in maiuscolo.
Spesso in gergo, quando una persona è tanto appassionata o fanatica di qualcosa, viene definita “MALATA”.
Ed è con questo gioco linguistico, che voglio andare a stemperare l’accezione negativa che abbiamo della parola stessa.
Tutti noi abbiamo le nostre piccole manie, qualcosa che dentro di noi vive come se fosse inarrestabile al di sopra del nostro controllo. A volte può apparire fastidioso e persino farci sentire a disagio.
Quello che non sapevamo, è che potevamo scegliere se continuare a guardare le nostre unicità come dei limiti, fastidiosi e assurdi poiché incompresi.
Oppure condividere con gli altri la nostra più profonda unicità. Mettendoci un po’ più a nudo e scoprendo un po’ di più, quella luce che vive in ognuno di noi.
Io ad esempio ho un amore folle per i libri.
Ammetto che non appena li vedo sono felice, torno ad avere, cinque anni.
Li stringo tra le mani, ne sento il profumo.
Mi si può notare tra gli scaffali di una libreria, a scrutarli come se stessi facendo un indagine, oppure a parlare con i libri che conosco da tempo. Chiacchierando nel mio immaginario, con gli autori che li hanno scritti.
Per me ormai, sono amici di vecchia data, anche se loro non sanno che faccia ho, ma questo, è un dettaglio a mio avviso del tutto trascurabile.
Questa è la mia S-MALATTIA e la chiamo LIBRITE.
È stata proprio la librite, insieme al mio amore folle per Borzacchiello, che mi ha fatto chiedere alla commessa carta e penna per poter recensire un libro.
Soddisfatta come non mai, restituendole la penna, ho esordito con un “grazie, ho realizzato un mio piccolo sogno…” E da lì è partito tutto.
Casualmente lei conosceva una redattrice e stava proprio cercando delle persone che amassero leggere e recensire libri, per poi inserire quegli articoli su una rivista ticinese.
Ed eccomi qui…
Chi l’ha detto che le nostre piccole “stranezze” non possano portarci a delle cose meravigliose?
Questo ne è un esempio.
E tu?
Con quali S-MALATTIE convivi e come hanno reso unica la tua vita?
Scrivete all’indirizzo redazione@sconfinamenti.info le vostre storie, se vorrete, verranno pubblicate.
A volte basta un primo passo per cambiare il mondo, ma per rivoluzionarlo davvero, non può restare il solo.
