Medellin, città verde

È noto che gli alberi e altre forme di vegetazione svolgono un ruolo fondamentale per il miglioramento della qualità dell’aria e per la mitigazione del riscaldamento climatico.

In particolare, le ondate di calore colpiscono le città con particolare intensità fino a determinare in estate temperature mediamente superiori di 1,5° rispetto alla campagna circostante; il fenomeno potrebbe essere attenuato con un’adeguata copertura vegetale.

Sconfinamenti ha già affrontato questo problema (https://sconfinamenti.info/citta-bollenti/). Nonostante questa diffusa consapevolezza sono rari, a livello internazionale, gli interventi adeguati nella giusta direzione, talvolta per mancanza di volontà politica, in altri casi per inadeguatezza scientifica dei progetti di verde urbano.

Un esempio positivo, in atto ormai da alcuni anni, ci arriva da Medellin, la seconda città della Colombia con i suoi 2,5 milioni di abitanti.

La città, forse finora più nota per il potente cartello della droga che porta il suo nome, sta in realtà ottenendo ottimi risultati nel miglioramento della qualità dell’aria e di contenimento dell’innalzamento della temperatura; questi sforzo  è stato meritatamente premiato con importanti riconoscimenti internazionali. Nei venti anni precedenti la riconversione verde la città aveva subito una trasformazione climatica inquietante, trasformandosi da un luogo di “eterna primavera” a città dal clima afoso e con un’aria sempre più irrespirabile

A partire dal 2016 è iniziata perciò la coraggiosa esperienza dei cosiddetti Corridoi verdi, 30 in tutto per un’estensione di circa venti chilometri quadrati, in zone precedentemente occupate in prevalenza dal cemento.

Sono stati piantati circa 880.000 alberi e 2,5 milioni di piante minori, su una superficie di 70 ettari, con un investimento complessivo iniziale di circa 16 milioni di euro, che verrà implementato nei prossimi anni

Nel complesso dell’area urbana l’aumento del riscaldamento climatico è stato contenuto mentre nelle zone in cui si sono realizzati i corridoi verdi si è registrata una diminuzione di circa 3° della temperatura a cui si è accompagnato un sensibile miglioramento della qualità dell’aria.

La prosecuzione dell’esperienza porterà nei prossimi decenni a ulteriori progressi della qualità dell’ambiente urbano.

A questo bisogna aggiungere una maggiore vivibilità di ampie zone della città con conseguente miglioramento anche delle relazioni umane nonché della salute delle persone.

Lo sviluppo della vegetazione ha favorito anche il ritorno o il rafforzamento di forme di vita animali che il dilagare del cemento rischiava di estinguere.

Particolarmente significativo l’aumento della presenza delle farfalle che sono un indicatore particolarmente sensibile della salute di un ecosistema.

L’esperienza ha guadagnato progressivamente il consenso dei cittadini a dimostrazione del fatto che, quando si perseguono con tenacia e lungimiranza, progetti di miglioramento reale della qualità della vita, queste finiscono per incontrare anche il favore della popolazione.

Un aspetto rilevante dal punto di vista civico è stato anche il coinvolgimento dei cittadini nel progetto con la formazione di una squadra di 700 giardinieri provenienti dai gruppi sociali più svantaggiati della città, guidati da quindici ingegneri forestali.

La scelta degli alberi, della vegetazione minore e delle essenze è stata accurata, in modo da assicurare il massimo effetto ambientale positivo. Rilevante al riguardo l’apporto scientifico delle istituzioni universitarie e dell’orto botanico della città che agiscono in stretta collaborazione con le autorità cittadine. L’orto botanico in particolare offre un ampio parco aperto gratuitamente alla cittadinanza oltre a fornire una preziosa consulenza scientifica e a svolgere un ruolo attivo nell’ambito dell’educazione ambientale.

Si tratta di aspetti molto importanti per la riuscita di esperienze di questo tipo; in molte città, anche quando iniziative di verde urbano sono animate dalle migliori intenzioni, non si presta spesso sufficiente attenzione alla scelta degli alberi e di altre forme di vegetazione. Si tratta poi di creare non macchie isolate di verde ma vere e proprie foreste urbane, possibilmente in continuità con le foreste extraurbane del territorio circostante.

Certo, l’esempio virtuoso di Medellin non è l’unico al modo anche se le città che perseguono coerentemente analoghi programmi di risanamento ambientale costituiscono purtroppo l’eccezione mentre dovrebbero essere la regola. Dell’esperienza di Medellin colpisce anche la dimensione sociale del risanamento che ha coinvolto anche da un punto di vista occupazionale persone provenienti dagli strati più diseredati della popolazione al punto da superare la fama negativa di cui la città era accreditata un po’ in tutto il mondo. Per questo può essere un’esperienza esemplare, in particolare per altre realtà impegnate ad uscire da analoghe situazioni di degrado.

Ma in generale si tratta di un modello da seguire in tante altre realtà urbane, spesso dotate, dove troppo spesso alla retorica ambientalista non fanno seguito fatti concreti.

Un uso oculato del denaro pubblico e un’intelligente collaborazione fra strutture pubbliche e private può produrre un miglioramento della qualità della vita con ricadute positive anche dal punto di vista economico e dell’occupazione.

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Questo blog nasce dall’incontro di tre persone emigrate volontariamente in età adulta dall’Italia in Svizzera e che in questo Paese hanno realizzato esperienze diverse in vari ambiti lavorativi e culturali. 

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