Nigeria, una crisi dimenticata

La guerra determinata dall’invasione russa dell’Ucraina e il terribile conflitto israelo-palestinese oscurano agli occhi dell’opinione pubblica mondiali altre   gravi crisi; tocca perciò

a organizzazioni umanitarie come Medici senza frontiere tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica su di esse e sollecitare privati cittadini e istituzioni internazionali a coadiuvare la loro azione per tentare almeno di limitarne le conseguenze.

Nel Nordovest della Nigeria, ad esempio, gran parte della popolazione è colpita da una cronica insicurezza alimentare.

 Crisi climatica e conflitti armati fra gruppi rivali aggravano ulteriormente le condizioni della popolazione, costringendo oltre mezzo milione di persone ad abbandonare i loro luoghi di residenza.

Chi abbandona la propria terra perde anche i propri miseri mezzi di sussistenza mentre chi decide di restare è vittima di continui furti di bestiame.

Anche le più basilari forme di scambio commerciale incontrano gravi difficoltà che provocano un costante aumento del prezzo dei generi alimentari di base.

 Il 30% dei bambini sotto i cinque anni è perciò vittima di gravi ritardi nella crescita che, in mancanza di interventi tempestivi, possono comportare conseguenze irreversibili.

Dal 2022 il numero dei bambini denutriti accolti nelle strutture sanitarie e ospedaliere gestite o supportate da MSF è in costante aumento. La denutrizione provoca spesso come effetto collaterale nei bambini diarree croniche, infiammazioni polmonari e infezioni del sistema respiratorio che richiedono cure specifiche e urgenti. La testimonianza di Sadiya, una giovane donna nigeriana conferma la gravità della situazione e al tempo stesso l’importanza di interventi tempestivi:

“Non abbiamo la possibilità di nutrirci regolarmente. Mangiamo quando riusciamo a procurarci del cibo. Ci sono giorni in cui rimaniamo a letto senza cibo. Mio marito cerca lavori giornalieri il cui ricavato ci consenta di acquistare un po’ di cibo ma perfino per questo ci vogliono raccomandazioni. Qui in ospedale mio figlio Ibrahim riceve il latte e le cure necessarie e di questo siamo riconoscenti. È una gioia vedere i continui miglioramenti di Ibrahim da quando ci troviamo qui”

Nnamdi Athelstan Nweke, responsabile medico di Msf a Katsina, spiega attraverso il racconto di un caso concreto, in che modo l’organizzazione opera.

Fatima, madre del piccolo Musa ha richiesto assistenza sanitaria in quanto il figlio manifestava febbre alta e tosse persistente.

Il personale sanitario ha riscontrato nel bambino uno stato di denutrizione talmente grave da comprometterne la stessa sopravvivenza.

Al bambino è stato immediatamente somministrato un latte ipernutritivo e contenente particolari sostanze curative, studiato appositamente per casi come questo.

Dopo sette giorni, Musa non manifestava i miglioramenti sperati per cui si trattava di modificare la cura senza alcuna certezza di ottenere risultati concreti. La gioia del personale medico e di Fatima nel constatare l’immediato effetto del nuovo trattamento è stata perciò particolarmente grande; già il giorno dopo la respirazione tendeva a regolarizzarsi e dopo una settimana anche la febbre era scomparsa.

 Qualche settimana dopo la dimissione del figlio dall’ospedale, Fatima è tornata per ringraziare il personale medico, accompagnata da un ragazzino nelle cui fattezze era difficile riconoscere Musa, rinvigorito al punto tale da essere pronto per recarsi a scuola.

Questi casi sono la quotidianità per gli operatori di MSF che ha rafforzato in questi anni, in collaborazione con le autorità nigeriane, la propria presenza in vari stati di questa parte della federazione; l’anno scorso l’organizzazione ha effettuato 105.000 interventi ambulatoriali e 13.500 ospedalizzazioni per bambini in condizione di denutrizione e ha inoltre gestito 32 centri ambulanti e 10 stazionari per fornire assistenza alimentare.

 Tutto questo non è tuttavia sufficiente per un intervento adeguato rispetto a una crisi di tali dimensioni, oltretutto in costante peggioramento e tenendo conto che Msf è l’unica organizzazione che si occupa specificamente dei problemi della denutrizione infantile e delle malattie ad essa collegate.

L’organizzazione umanitaria rivolge perciò una pressante richiesta di contributi finanziari per rafforzare ed estendere gli interventi già in atto in modo anche da aumentare la capacità ricettiva delle strutture operanti e da rafforzare ulteriormente l’aiuto anche alle mamme dei bambini.

https://www.medicisenzafrontiere.it/landing/nigeria-ro/

Viene spontaneo pensare che basterebbe una percentuale minima delle risorse che tutti i Paesi del mondo impiegano in misura crescente per riempire all’inverosimile i loro arsenali per evitare crisi di questo tipo che inevitabilmente provocano condizioni di disperazione e di conflitto.

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Questo blog nasce dall’incontro di tre persone emigrate volontariamente in età adulta dall’Italia in Svizzera e che in questo Paese hanno realizzato esperienze diverse in vari ambiti lavorativi e culturali. 

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