Una città si confronta con le proprie emissioni di C02

La città di Zurigo sta attuando un esperimento interessante che potrebbe essere ripreso da altre realtà metropolitane: misurare le proprie emissioni di CO2 con l’obiettivo di ridurle sensibilmente entro il 2040 sulla base di un preciso programma dell’Amministrazione cittadina approvato due anni fa dall’elettorato urbano.

L’intervento e le emissioni prendono le mosse da una distinzione fra emissioni dirette, sulle quali l’Amministrazione cittadina e i suoi abitanti possono incidere maggiormente, e quelle indirette.

Sono considerate come emissioni dirette quelle   prodotte all’interno dei confini cittadini nell’ambito   degli edifici della mobilità e dello smaltimento dei rifiuti

Le emissioni indirette sono invece quelle causate dagli abitanti di Zurigo  al di fuori   della città con i consumi alimentari, i viaggi specie in aereo e l’abbigliamento,

La città di Zurigo è uno dei pochi centri urbani che calcola e tematizza il secondo tipo di emissioni.

Il programma politico confermato dal voto popolare prevede entro il 2040 il raggiungimento della neutralità climatica per quanto riguarda le emissioni dirette e una riduzione del 30% di quelle indirette rispetto al 1990.

La neutralità climatica implica una forte riduzione delle emissioni e un assorbimento o una compensazione di quelle residue.

A due anni dal voto popolare il bilancio che si può trarre presenta luci e ombre come emerge dal documento dell’Amministrazione cittadina del 2 dicembre scorso.

https: /www.stadt-zuerich.ch/de/aktuell/publikationen/2024/netto-null-zwischenbericht.html

Le emissioni dirette sono ulteriormente diminuite anche nel 2023 a conferma   della riduzione complessiva del 35% già registrata nel periodo 2010/2022 il che fa ritenere raggiungibile l’ambizioso obiettivo al riguardo per il 2040 .

Per quanto riguarda le emissioni indirette invece bisogna registrare un pesante aumento del 30% rispetto al 1990. Considerando che esse costituiscono l’85% delle emissioni complessive i l bilancio non può essere considerato soddisfacente.

I progressi compiuti nell’ambito delle emissioni dirette riguardano soprattutto la decarbonizzazione del riscaldamento degli edifici urbani con la progressiva adozione del teleriscaldamento e delle pompe di calore. Sarebbe importante anche intervenire in modo più efficace nel settore dell’edilizia in quanto la demolizione di vecchi edifici per sostituirli con nuovi ha un forte impatto sulle emissioni per cui bisognerebbe puntare maggiormente sulla ristrutturazione e il rinnovamento delle costruzioni già esistenti. Anche la riduzione del traffico veicolare inquinante all’interno della città ha tempi e modalità alquanto lenti e complessi.

Il pesante aumento delle emissioni indirette è invece dovuto soprattutto all’incremento del traffico aereo. Nel 1990 ogni abitante della città viaggiava mediamente in aereo per complessivi 1700 chilometri mentre nel 2023 la media a testa risulta quasi sestuplicata; questo comporta che l’impatto delle emissioni indirette causate dai viaggi aerei equivale praticamente al totale delle emissioni dirette prodotte in città.

L’uso dell’auto a combustibili fossili al di fuori della città ha invece fatto registrare una diminuzione da una media di 6100 chilometri nel 1990 a 4500 pro capite nel 2023.

I responsabili politici cittadini nel commentare gli aspetti controversi emersi dal documento citato hanno espresso la propria soddisfazione per la progressiva riduzione delle emissioni dirette ma non hanno nascosto la difficoltà di affrontare con successo la riduzione delle emissioni indirette. La raccolta e la pubblicizzazione dei dati costituiscono comunque di per sé un fatto positivo in quanto inducono l’Amministrazione e la popolazione della città   ad assumersi le proprie rispettive responsabilità e ad agire di conseguenza.

 Ovviamente i problemi sul tappeto devono essere necessariamente affrontati   con un approccio complessivo che esula in gran parte dall’ambito cittadino; a questo proposito   anche le   autorità confederali sono chiamate a un impegno maggiore.

L’attenzione alle emissioni indirette pone anche l’accento sul rapporto città/ campagna intese in senso lato che ha spesso ripercussioni anche di tipo politico;  nelle diverse consultazioni  gli elettori ma soprattutto le elettrici della città si mostrano statisticamente più sensibili alle tematiche ambientali di coloro che vivono in contesti extraurbani; è necessario anche che la parte di elettorato che si esprime in modo più “virtuoso” prenda maggiormente coscienza dell’impatto complessivo dei propri consumi e dei propri stili di vita.

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