Nelle recenti elezioni presidenziali degli Stati Uniti il 54% delle donne ha votato per Kamala Harris contro il 44% degli uomini mentre Trump ha ottenuto percentuali di voto grosso modo rovesciate. Questo trend appare particolarmente accentuato per quanto riguarda il voto giovanile dove la divaricazione nelle urne fra i due sessi appare ancora più accentuata.
La diversità nel comportamento elettorale non riguarda solo gli Usa ma si manifesta anche nelle contese elettorali di molti Paesi europei ormai da diversi decenni con un’accelerazione negli ultimi anni e, per rimanere all’attualità è apparsa evidente nelle elezioni nazionali in Austria e, In quelle per il rinnovo dei parlamenti regionali tedeschi della Turingia e della Sassonia.
Un’ analoga tendenza si manifesta in Svezia, Norvegia e Paesi Bassi mentre Irlanda, Belgio e Italia si muovono in direzione diversa.
In Italia in particolare fra le donne prevale l’astensionismo in misura maggiore rispetto all’elettorato maschile e in misura ancora più accentuata al Sud rispetto alle altre parti del Paese, fenomeno da analizzare in modo dettagliato ma presumibilmente frutto di una marginalità sociale particolarmente marcata che crea nell’elettorato femminile italiano sfiducia di poter in qualche modo incidere col voto sulla realtà.
Invece, secondo uno studio condotto in Svizzera l’anno scorso dall’istituto di ricerca Sotomo, mentre le giovani fara i 18 e i 30 anni mostrano un impegno e uno spiccato interesse per i diritti umani, le pari opportunità e le tematiche ambientali, che si traducono in un dichiarato orientamento elettorale progressista per il 52% di esse, solo un terzo dei coetanei condivide lo stessi orientamento mentre il 43% si dichiara decisamente orientato a destra. La stessa tendenza, si registra sia pure in misura meno marcata ma crescente anche negli altri gruppi di età e nel sistema di democrazia diretta che caratterizza la Svizzera ha determinato l’esito di diverse consultazioni popolari.
A parte le consultazioni che investono in primo luogo la condizione femminile, questa differenza pesa anche in consultazioni sui temi ambientali rispetto ai quali, come abbiamo visto, la sensibilità femminile è molto più forte .
Individuare con precisione gli aspetti comuni delle differenze fra voto maschile e femminile in molti Pasi occidentali risulta complesso e al riguardo vengono formulate varie ipotesi.
Il fenomeno è già di per sé inquietante in quanto segnala uno scollamento di orientamento fra i sessi comunque nocivo ma la situazione è ancora peggiore se si pensa al fatto che la destra a cui fa riferimento l’elettorato maschile ha spesso caratteristiche misogine, come l’esempio americano mostra apertamente.
Gli uomini si riconoscono dunque spesso in larga misura in atteggiamenti e comportamenti che tendono ad opporsi alla richiesta di pari dignità sociale delle donne in ogni campo mentre le donne da parte loro sono portate all’impegno sociale orientato in senso progressista anche per difendere e ampliare le loro conquiste. Mi ha molto colpito, negli ultimi giorni della campagna elettorale l’appello di Barak Obama, rivolto con scarso successo soprattutto ai neri, di vincere la loro resistenza a votare per una donna.
È facile prevedere che la resistenza maschilista sia destinata col tempo a soccombere ma produce nel breve termine dolorose fratture sociali e danni difficili da riparare.
Secondo lo psicologo svizzero Markus Theunert risulta decisivo il ruolo dei maschi che occupano un ruolo centrale nella società o che hanno maggiori prospettive di conquistarlo e che considerano questa come una condizione naturale, da difendere ad ogni costo contro il crescente peso delle donne.
Mettendo poi in rapporto il livello di istruzione e la tendenza elettorale si poi può rilevare che i ceti meno istruiti sono più propensi a votare per le forze conservatrici mentre quelli con un maggiore livello di istruzione tendono a favorire le forze progressiste; tenendo presente che le donne hanno in genere notevolmente migliorato negli ultimi decenni il loro livello di istruzione questo può aver contributo a determinare il trend elettorale di molti Paesi occidentali.
Ovviamente queste osservazioni, basate solo in parte su dati oggettivi non esauriscono un problema complesso su cui influiscono molti fattori che differiscono da un Paese all’altro ma è comunque evidente che il protagonismo delle donne ha scosso nel profondo determinati equilibri, provocando resistenze e contraccolpi anche pericolosi. Per dira con Antonio Gramsci: “Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri”