La repentina presa del potere dei talebani, favorita dal precipitoso ritiro delle truppe occidentali, mette a repentaglio la stessa sopravvivenza di donne e uomini impegnati in questi anni nel tentativo di costruire un Afghanistan libero e prospero.
Ci sarà tempo per analizzare le cause del fallimento di una ventennale “guerra umanitaria” che ha causato un ingente quantità di vittime innocenti; ora è il momento di accogliere un primo contingente di afghani per i quali la permanenza nel Paese significherebbe persecuzione e morte.
La Svizzera deve fare la sua parte accogliendo immediatamente un primo contingente di 5000 profughi afghani direttamente minacciati nella loro sopravvivenza.
Si tratta di un primo concreto gesto di solidarietà a cui dovranno seguirne molti altri per sostenere il popolo afghano nella conquista della propria libertà.
Firmiamo subito l’appello e forniamo un posto sicuro alle persone in fuga.