Il cognome materno e il doppio cognome diventano realtà in Italia

La Corte costituzionale italiana, il 27 aprile 2022, ha dichiarato superato e anacronistico avere il solo cognome paterno automaticamente dalla nascita: è una svolta storica per il diritto italiano. La Corte ha già invitato il Parlamento di Roma a occuparsi delle nuove leggi sull’attribuzione del cognome ai figli, indicando chiaramente i principi che dovranno seguire: i genitori potranno decidere se dare ai figli solo il cognome del padre, solo quello della madre, oppure entrambi, nell’ordine che preferiscono. In caso non venisse deciso, i figli avranno automaticamente entrambi i cognomi dei genitori. Dal 2017 in Italia era già possibile affiancare al cognome del padre quello della madre, per i figli, ma solo come secondo. Già nell’Ottocento il repubblicano e massone italiano Salvatore Morelli aveva richiesto la possibilità di due cognomi (ed era pure stato relatore di un progetto di legge contro la “schiavitù domestica” delle donne). Da oltre quarant’anni si discute dell’automatismo del cognome paterno: ci sono state sentenze, richiami e raccomandazioni delle istituzioni europee, disegni di legge presentati e mai discussi e altri mai approvati in via definitiva.

La domanda di aggiunta del cognome materno, se adeguatamente motivata, fino a tempi recenti veniva solitamente accolta dalle prefetture, anche se era assurdo che una madre dovesse giustificare questa scelta e che ci fosse discrezionalità nell’accettarla.

Non mancano, come sempre, gli opponenti. L’obiezione più comune è stata mossa da chi considera questo gesto egoistico perché, per una piccola soddisfazione personale, trasferisce complessità sul bambino. Ciò rivela come in Italia il patriarcato fatichi parecchio a tramontare, dato che pure a sinistra si fatica a non considerare il maschio e l’uomo come il centro e motore di tutto, ignorando il progresso sociale degli ultimi cinquant’anni, la democratizzazione della famiglia e una raggiunta equità tra uomini e donne. L’intervento legislativo dovrà comunque colmare l’eventuale moltiplicazione dei cognomi mano mano che le persone con il doppio cognome avranno figli. In questo caso, ha detto la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, «una possibilità è che quando si arriva alla generazione successiva si debba far decadere un cognome con l’accordo di tutti e due i genitori», mantenendo la stessa scelta per gli eventuali altri figli.

Il doppio cognome e/o il solo cognome materno rappresentano un nuovo tassello di equità nell’ordinamento di un paese più civile.

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Questo blog nasce dall’incontro di tre persone emigrate volontariamente in età adulta dall’Italia in Svizzera e che in questo Paese hanno realizzato esperienze diverse in vari ambiti lavorativi e culturali. 

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