Insieme contro il Cancro: l’Europa ha un proprio Manifesto

ECO

In occasione dell’European Cancer Summit a Bruxelles il 15 novembre, l’Organizzazione Europea per la lotta contro il Cancro (ECO) ha presentato ‘Time to Accelerate: Insieme Contro il Cancro’, Manifesto che contiene una serie di dati, osservazioni e raccomandazioni per un agire europeo capace di lavorare a una vera politica contro il cancro e che garantisca a ogni paziente l’accesso a cure di alta qualità. Lo ha chiarito la Commissaria dell’UE per la Salute e la Sicurezza Alimentare, Stella Kyriakides, e lo ha ribadito il presidente dell’ECO, Andreas Charalambous: “Salutando i primi successi del Piano Europeo contro il Cancro, il Manifesto delinea la visione della comunità europea contro il cancro su come queste basi possano essere audacemente sviluppate”.

Negli ultimi cinque anni gli sforzi dell’UE per la lotta al cancro sono stati caratterizzati da investimenti attraverso il Piano Europeo contro il Cancro e la Missione di Ricerca dell’UE sul Cancro ma anche da una rinnovata attenzione della politica. Il Manifesto ‘Time to Accelerate: Insieme Contro il Cancro’ è appoggiato infatti non solo da numerse organizzazioni mediche ma anche da diversi politici e parlamentari – due anche dall’Italia: Alessandra Moretti e Patrizia Toia.

Importanti progressi sono stati fatti e oggi la percentuale dei malati di cancro (includendo tutti i tipi di tumore) sopravvissuti alla malattia cinque anni dopo la diagnosi si aggira intorno al 65%; quella dei sopravvissuti dieci anni dopo la diagnosi scende, però, al 39%. Anche se queste percentuali sono nettamente migliori, rispetto alla metà del secolo scorso, ma sono praticamente ferme da decenni e non c’è stato quel “salto in più” che invece si era verificato in altre aree della medicina. Che cosa è mancato?

Anche i progressi fatti a livello di sistemi diagnostici, che oggi permettono di individuare più preocemente e in maggior numero diverse forme tumorali, non sembrano andare di pari passo né con quanto avviene in ambito chirurgico né per quanto riguarda le terapie farmacologiche: i tumori vengono individuati con maggiore frequenza e qualità diagnostica, ma in molti casi non esiste un modo efficace per curarli.

Principali raccomandazioni del Manifesto

Il Manifesto include una serie di raccomandazioni per prevenire e combattere la diffusione del cancro:

  • Età minima per la vendita di tabacco di 21 anni (‘tobacco 21’) per sostenere il raggiungimento di una generazione priva di tabacco. Monitoraggio dell’adesione al vaccino HPV tramite l’ECDC, come avviene per la vaccinazione contro il Covid-19.
  • Promozione delle raccomandazioni dell’UE per lo screening del cancro a livello nazionale, finanziamento dell’implementazione e segnalazione regolare dei livelli di attuazione.
  • Estensione e aumento del sostegno per l’accoppiamento dei centri per il cancro nell’ambito del raggiungimento di una Rete europea di Centri Oncologici Completi.
  • Garanzia di uno Spazio Europeo dei Dati Sanitari adeguato alle esigenze, con gli stakeholder inseriti nella governance e evitando rischi di eccessiva regolamentazione sui consensi per l’uso dei dati (finalità secondarie).
  • Diritto legale in tutti i paesi per i sopravvissuti al cancro di non dover dichiarare il loro stato di salute ai fornitori di servizi finanziari.
  • Miglioramento della raccolta dati da parte di tutti i registri dei tumori in Europa riguardo alle disuguaglianze sociali, incluso l’informarsi sull’etnia del paziente.

European Cancer Pulse

Il tema delle disugaglianze sociali sono ancora un problema nei percosi di prevenzione, diagnosi e cura del cancro. Il 9% delle persone di discendenza africana, il 16% delle persone della comunità LGBTI e oltre il 39% delle persone transgender dichiarano di essere soggette a discriminazioni durante le cure sanitarie.

Esistono inoltre grandi disparità nelle politiche di prevenzione dell’HPV in Europa: i tassi di partecipazione allo screening del cancro colorettale ad esempio vanno dal 71,3% nei Paesi Bassi al 16,7% in Macedonia del Nord.

In Europa rimangono anche evidenti differenze di genere nella ricerca, dal momento che le ricercatrici donne rappresentano solo il 34% delle posizioni di autore senior nella ricerca sul cancro (vero è che le differenze di accorciano in Europa orientale quando si tratta di ricercatrici senior donne!).

A fronte di questi dati, sempre il 15 novembre a Bruxelles, è stata annunciata una seconda versione di European Cancer Pulse, uno strumento online disponibile a tutti che permette di visualizzare le statistiche – da quelle sociali, a quelle di genere, di età, e nazione, ad esempio – che riguardano le disuguaglianze nel campo del cancro tra e all’interno dei paesi europei.

“Comprendere veramente le disparità e le lacune nella cura del cancro richiede le ultime evidenze e informazioni”, ha detto Mark Lawler, Professore di Digital Health presso la Queen’s University di Belfast, Membro del Consiglio dell’ECO e Responsabile Scientifico dell’iniziativa European Cancer Pulse dell’ECO. “I nostri dati non mentono. Il European Cancer Pulse aiuta a identificare le aree più urgenti per l’azione politica per aiutare i pazienti affetti da cancro a superare le disparità che persistono in molti paesi europei.”

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Questo blog nasce dall’incontro di tre persone emigrate volontariamente in età adulta dall’Italia in Svizzera e che in questo Paese hanno realizzato esperienze diverse in vari ambiti lavorativi e culturali. 

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