Lago di Costanza: c’è storia e Storia

La storia del lago di Costanza, che rimase completamente ghiacciato per sei lunghissimi mesi tra il 1572 e il 1573, mi ha sempre affascinata. Da San Gallo prendevo spesso il treno per Costanza oppure, in direzione opposta, per Romanshorn e il lago, con le sue onde calme in una giornata di sole, con i suoi movimenti impetuosi sotto la pioggia, mi accompagnava per tutto il tragitto. Eppure, è difficile immaginare immobile e congelata quella massa d’acqua a pochi chilometri dalla casa dove ho vissuto per alcuni anni.

Curioso come i nostri ricordi condizionino la nostra percezione dei posti che abbiamo abitato. Quando torniamo in una baita in montagna che abbiamo scalato anni fa, quando visitiamo città dove abbiamo vissuto da adolescenti, quando ripensiamo a una festa di compleanno di parecchi anni prima o di anche solo dodici mesi fa: sulle cose del passato, sulle persone che ho amato e mi hanno circondato, sulle strade che ho percorso, i miei ricordi sono anche i tuoi? Oppure ognuno custodisce la propria versione dei fatti?

Sono questi quesiti al centro del romanzo Romanzo senza umani di Paolo di Paolo (Feltrinelli, 2023), dove la storia di un uomo di oggi e del lago di Costanza di quattro secoli e mezzo fa si snoda alla ricerca di come riannodare i fili della propria esistenza. E della memoria.

L’uomo protagonista del romanzo è uno storico, Mauro Barbi, che parte per un viaggio: da Mestre a Monaco in treno, poi rientro in volo da Zurigo, con uno stop presso il lago di Costanza, alla cui glaciazione il professore ha dedicato molti anni di studio. Solo che ora, la glaciazione del lago diventa la metafora di un’altra piccola glaciazione: quella che ha congelato la vita di Barbi, bloccando nel passato volti e nomi, relazioni e promesse. 

Il lettore è così preso per mano e invitato a compiere un viaggio che non è solo fisico ma anche intimo, fatto di conversazioni interrotte, vecchie email che attendono ancora una risposta, telefoni che da tempo non squillano, contatti da riallacciare ma che sono invece cristallizzati nel passato, proprio come fu il lago di Costanza, al punto che il disastro naturale della glaciazione somiglia terribilmente a quelli della vita dell’uomo. 

Ma quando poi il disgelo arriva, che rimane del passato? Ci sono ricordi condivisi, un’eredità mia e tua? Siamo invece intrappolati nel presente?

Non è facile leggere la vita mentre accade, scrive André Aciman sulla copertina del libro di Paolo Di Paolo. Ugualmente, è difficile leggere le vicende che fanno la storia, non quella di noi singoli individui, ma quella più grande, quella con la “esse” maiuscola. E così mentre il pianeta si riscalda, mentre le guerre del passato si trascinano fino all’oggi, mentre siamo concentrati sulla nostra individualità e interessati alla memoria di noi che vive negli altri … non rischia di cadere nell’oblio la storia collettiva e con ciò l’impatto che il clima produce sulle nostre vite?

Seguici

Cerca nel blog

Cerca

Chi siamo

Questo blog nasce dall’incontro di tre persone emigrate volontariamente in età adulta dall’Italia in Svizzera e che in questo Paese hanno realizzato esperienze diverse in vari ambiti lavorativi e culturali. 

Ultimi post