Lista delle S-malattie consigliate #20: Vivi come se..

Buongiorno, come stai?
Facciamo un breve riepilogo.

Due settimane fa abbiamo visto insieme come si possono riordinare le proprie idee e mettere fine a quella sensazione di “palloncino appeso a una staccionata”.

Questo implica prendere delle decisioni, chiare, in base ai nostri desideri più profondi.

Infatti, settimana scorsa, abbiamo visto, come individuare, quel “sacro fuoco”, che ci guida nel nostro cammino, al fine di raggiungere i traguardi desiderati.

Dopo averlo trovato, però, come si fa a mantenerlo vivo?

Lo scopriremo oggi con una nuova s-malattia.

Facciamo finta che hai scoperto che ciò che vuoi realizzare nella vita sia diventare un presentatore. 
Ma che la tua paura del giudizio, con conseguente ansia da prestazione, si tramuti in paralisi facciale, non appena devi parlare con più di tre persone contemporaneamente. 

Affidarsi solo, alla forza di volontà e autocontrollo, non sempre è la soluzione migliore.

Infatti, come abbiamo visto nelle statistiche di settimana scorsa, la maggior parte delle persone che inizia a seguire un percorso, seppur munita dei migliori propositi, non arriva a destinazione.

Questo perché il controllo e la volontà, non sono fonti inesauribili, come distra un esperimento fatto da Roy Baumeister. (*1)

Quindi, come superare l’ostacolo?

Ragioniamo insieme. Qualsiasi sforzo, anche se minimo, prima o poi giunge a un termine.

Quindi perché fare appello a qualcosa che crea in noi una naturale “resistenza”, invece di “trasformare” il nostro obiettivo in qualcosa d’innato come… Immaginare?

Torniamo all’esempio del presentatore.

Recitare monologhi davanti allo specchio è sicuramente un buon esercizio, la preparazione è fondamentale per una buona performance.
Ma come farai quando invece di avere davanti i tuoi occhi, ne avrai una decina o un centinaio?

Si, lo so, lo so.

Le occhiate, che temi siano di disapprovazione, stanno già esercitando su di te un certo disagio… 

Ed è per questo,
che
FUNZIONA.

Se quegli sguardi, che nel tuo immaginario sono negativi, li trasformassi in occhiate di ammirazione, seguite da applausi e complimenti, come ti sentiresti?

Chiudi gli occhi e PROVA.
ADESSO.

È cambiato qualcosa?

Ti immagini ancora su quel palco, con la voce sibilante e le gambe che tremano?

Oppure senti il tuo corpo ben eretto e proteso verso il cielo, intento a raccogliere il più possibile quell’ondata di calore, complimenti e ammirazione?

Diversi studi hanno dimostrato che per la nostra mente non c’è nessuna differenza tra l’immaginare di fare una determinata azione, oppure farla realmente. 

In entrambi i casi il nostro cervello attiva gli stessi muscoli, sente le medesime emozioni e sensazioni, a prescindere dal fatto che sia reale o meno. (*2)

Quindi, perché non volgere la cosa a nostro vantaggio?

Ecco perché ho chiamato questa s-malattia “vivi come se”.

Non importa se ancora non hai raggiunto il tuo obiettivo.
VIVI COME SE, tu fossi già la persona che desideri diventare.
Nulla, più di questo, ti guiderà in quella direzione.

“Ci sto provando”, è una debole scusa e non ti condurrà da nessuna parte. (*3)

Quindi, da oggi, che vita vuoi vivere?

Questo ovviamente non ti esonera da errori o fallimenti. 
Tuttavia la storia ci ha insegnato che, chi è stato in grado di “vedere” le cose, con un occhio diverso,
è riuscito a trasformare un fallimento, in un grande successo.

Ma di questo ne parleremo, nella prossima s-malattia.

Nel frattempo non dimenticarti, che puoi immaginare di essere e di vivere, la vita che vuoi.

Ciò che è fuori di noi, può essere spazzato via in un istante. 
Ma ciò che abbiamo dentro, resterà con noi per sempre.

Ricorda…

A volte basta solo un primo passo per cambiare il mondo,
ma per rivoluzionarlo davvero, non può restare il solo.

(*1) https://ilbolive.unipd.it/it/contrordine-compagni-l%E2%80%99ego-depletion-non-esiste

(*2) https://www.mental-training.it/il-potere-dellimmaginazione/

(*3) https://www.youtube.com/watch?v=wXpbNNZkWuM

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Questo blog nasce dall’incontro di tre persone emigrate volontariamente in età adulta dall’Italia in Svizzera e che in questo Paese hanno realizzato esperienze diverse in vari ambiti lavorativi e culturali. 

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