Lista delle S-malattie consigliate #21: Post-it

Buongiorno, come stai?

Com’è stato, passare la settimana, mantenendo vivo il tuo fuoco?

Come dicevamo lunedì scorso, un’azione ben pensata, per raggiungere un obiettivo, non sempre, ci esonera, dall’insuccesso.

Quindi cosa possiamo fare in merito?

Ci viene in soccorso una nuova s-malattia, che ho chiamato “post-it”

La storia del suo inventore, Spencer Silver, infatti, è iniziata proprio da un fallimento.

Spenser lavorava per la 3M come chimico. La sua ambizione, era quella di realizzare una colla così rivoluzionaria e potente, da poter essere utilizzata nel settore ingegneristico e aeronautico.

I suoi esperimenti fallirono, la colla che inventò, infatti, non sortiva l’effetto sperato.

Le minuscole sfere acriliche di cui era composta, rilasciavano la sostanza adesiva, poco per volta, il che la rendeva, facile da staccare e riattaccare, ma tutt’altro che resistente.

Era il 1968 e Silver, in quel momento, non riuscì proprio a vedere l’utilità di ciò che aveva prodotto. Tuttavia, decise di non buttare la formula, con il pensiero che potesse in qualche modo, venir utile in futuro.

Solo nel 1974, Art Fry, collega di Silver, trovò un modo concreto per utilizzare la scoperta. 

Fry, cantava nel coro della chiesa e spesso smarriva le sue annotazioni, che venivano scritte su foglietti di carta, inseriti, nel libro dei canti. 

Trovata l’utilità e fatti diversi test, l’azienda decise di fare un lancio di prova, del prodotto, ma gli esiti non furono i più soddisfacenti.

Si resero conto, che i post-it, anziché essere utilizzati per staccare e riattaccare le bacheche aziendali, venivano usati per lasciare dei messaggi ai colleghi o mettersi dei promemoria.

Una volta capito il reale utilizzo, la 3M, decise di lanciare ufficialmente il prodotto nel 1980.

Il successo riscosso, è quello che noi tutti, conosciamo da oltre 40 anni. (*1)

Ragionando insieme…

Secondo te, qual è stata la chiave, che ha permesso a Spencer, di trovare un’altra utilità, per la sua idea?

Esatto!

Ha cambiato il suo punto di vista.

Un fallimento è tale, solo finché non lo guardi da un’altra angolazione.

Ad esempio:

Immagina un avvenimento del tuo passato, che non è andato come volevi.

Cambierebbe, se tu lo guardassi, da un altro punto di vista?

Cosa avevi dato per scontato?

Sei davvero sicuro di poter affermare con totale certezza, cosa è andato bene e cosa è andato storto, nella tua vita?

Hai mai riflettuto, sulle conseguenze che avresti avuto, se non avessi mai sperimentato l’insuccesso?

Cosa non avresti potuto provare e imparare?

Ti lascio con queste domande e ti invito a tuffarti, nella prossima s-malattia, per cercare insieme queste nuove risposte.

Come dico sempre…

A volte basta solo un primo passo per cambiare il mondo,
ma per rivoluzionarlo davvero, non può restare il solo.

(*1) http://www.the-newsroom.it/la-storia-del-post-it-oggetto-immortale-nato-sbaglio/

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Questo blog nasce dall’incontro di tre persone emigrate volontariamente in età adulta dall’Italia in Svizzera e che in questo Paese hanno realizzato esperienze diverse in vari ambiti lavorativi e culturali. 

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