Buongiorno come stai?
Hai pensato un po’ a ciò di cui abbiamo parlato settimana scorsa? Io moltissimo, grazie al mio migliore amico, che giustamente, dopo aver letto il mio articolo mi ha chiesto, “da che parte inizio?”
La mia risposta, ovviamente pronunciata solo mentalmente, per paura di sentirne non solo il suono, ma anche l’olezzo è stata: “M….!” Giusto, da dove iniziare?
Ecco perché, oggi, dopo tempo che mi riprometto di scrivere a tal proposito, ho deciso di svelarti una delle mie s-malattie preferite.
La mia dolce ossessione. Ossessione perché, è un pensiero costante, che io lo voglia o meno. In cui sbatto la testa continuamente, più volte durante la giornata. Permettimi di essere più precisa. La domanda che anima la mia s-malattia e che mi pongo ininterrottamente è: Come posso aiutare le persone, a credere di più in se stesse?
Ed ecco che, ogni articolo che leggo, ogni conversazione che faccio, ogni foglia che si muove nel vento e mi attraversa il cammino diventa automaticamente, il mio pretesto personale, per cercare in quelle sfumature la risposta al mio quesito.
“Assurdo”! Penserai. Assolutamente si, me ne rendo conto. Che ne dici, se oltre a quell’aggettivo, aggiungessimo anche, “vero”!
La mia fidanzata lo può confermare “Ilaria, stai sempre a fantasticare sul tuo lavoro!” Mi rimprovera regolarmente. Ed ecco, proprio in quell’appellativo “fantasticare”, si racchiude l’essenza, di una “dolce ossessione”. Per me, svegliarmi chiedendomi come posso fare la differenza in questo mondo non è affatto un peso, anzi.
È come l’aroma del caffè, appena ti svegli. Ti sfiora le narici e ti ricorda che la mattina, c’è qualcuno che si è svegliato prima di te e si è chiesto, come poteva migliorarti la giornata.
Ecco perché è “dolce”. Tu senti in cuor tuo, che per quanto sforzo ti richieda, convivere con un ossessione di tale portata, sai che senza, la tua esistenza, sarebbe incompiuta. Insapore, incolore, inodore.
Una dolce ossessione, infatti, non ti stanca mai e ti fa venir voglia di sognare. Con gli occhi aperti, chiusi, a mezz’asta. In qualsiasi ora del giorno e della notte. Ci inciampi e ci rinciampi costantemente e più cerchi di sfuggirgli, più tornerà nuovamente a raggiungerti e a farti battere il cuore poiché, se è veramente una dolce ossessione, dopo averla sperimentata per la prima volta, non potrai più farne a meno.
“Wow” starai pensando, “vista così, sembra una figata pazzesca”. Giusta osservazione Watson, sembra… Ma come in ogni cosa, anche qui, c’è l’altro lato della medaglia. Se ti sei chiesto poc’anzi il motivo per cui si sfugge da questa strepitosa s-malattia, è perché tanto più è intensa, quella sensazione di gioia, vulnerabilità, fantasia, che la accompagna, tanto più è forte la paura che suscita. Ogni dolce ossessione che si rispetti, rammentalo bene, ti porterà sempre, ribadisco sempre e ci tengo a precisarlo… S E M P R E, a chiederti quel qualcosa in più.
Non c’è via di fuga, né via di ritorno.
Tuttavia, una soluzione c’è, ma per rivelartela, sono costretta a farti un’ulteriore domanda. Anzi, ti invito a leggerla con calma, da solo e a farla a te stesso. Come posso perseguire nei miei intenti senza farmi divorare da frustrazione, paura e senso d’inadeguatezza?
Per oggi ho deciso di salutarti con questo quesito, per darti appuntamento alla prossima settimana con una nuova s-malattia. Rammenta caro lettore, rammenta…
A volte basta solo un primo passo per cambiare il mondo, ma per rivoluzionarlo davvero, non può restare da solo.
E solo tu puoi decidere, se e quando farlo.
Buona settimana!