
I casi di morte “naturale” nel traffico delle lavoratrici africane
In Arabia Saudita, negli ultimi cinque anni, sono morti in circostanze sospette 274 lavoratori kenyoti, soprattutto donne che facevano le domestiche presso famiglie altolocate, senza contare i decessi ugandesi per i quali il governo non pubblica i dati. L’anno scorso le morti sono state 55, il doppio rispetto all’anno precedente. Le autopsie sono spesso vaghe e contraddittorie in quanto, nonostante l’evidente presenza di segni traumatici come costole rotte, ferite da bruciature e addirittura di scariche elettriche, la conclusione delle morti è sempre la stessa: cause naturali. Ma partiamo dal principio. In Kenya e Uganda operano diverse agenzie di reclutamento che girano di villaggio