La Scuola Oncologica Europea: l’eredità visionaria di Umberto Veronesi

Cento anni fa nasceva Umberto Veronesi (28 novembre 1925). A lui si devono risultati scientifici (e culturali) di enorme valore, riconosciuti a livello globale e celebrati con quattordici lauree honoris causa internazionali in medicina. Veronesi è stato anche “il padre” della Scuola oncologica europea, la European School of Oncology (ESO), fondata nel 1982, anche se «l’idea della sua nascita risale già alla metà degli anni Settanta», ricorda il chirurgo Alberto Costa, che fu impegnato in prima linea nel programma “Europa contro il Cancro” e che Veronesi volle al suo fianco, nominandolo direttore dell’ESO.

«Nel 1973 gli Stati Uniti avevano lanciato il National Cancer Act, con ingenti finanziamenti federali concentrati in un unico istituto, il National Cancer Institute di Bethesda, che presto iniziò a attrarre ricercatori da tutto il mondo. L’Europa arrancava: mancava di una struttura politica e organizzativa simile e non esisteva una strategia coordinata per la ricerca o la formazione oncologica. In questo contesto, fu Veronesi a percepire l’urgenza di creare un’organizzazione no-profit capace di unire gli oncologi europei, condividere conoscenze e coordinare gli sforzi tra i diversi Paesi», spiega Costa, già Special Adviser della Commissione Europea per la politica europea nella lotta contro il cancro e l’attuazione del piano EU Beating Cancer.

Così nel 1981 il progetto dell’ESO venne presentato per la prima volta da Veronesi durante l’Assemblea generale dell’ESSO a Losanna. «L’obiettivo era ambizioso: creare una scuola che non solo formasse, ma promuovesse anche la collaborazione tra gli oncologi europei, integrando il lavoro di chirurghi, oncologi medici, infermieri e psicologi». La realizzazione concreta della European School of Oncology fu possibile, un anno dopo, grazie al sostegno della principessa romana Laudomia (Domietta) Del Drago, che aveva affrontato un tumore al seno e fu trattata da Veronesi con un intervento conservativo. Grazie alla sua generosa donazione di 200 milioni di lire, l’ESO fu inaugurata come istituzione no-profit. Il primo corso si svolse nel Castello di Pomeio, in Italia, riunendo docenti e professionisti di spicco per trasferire conoscenze e creare un ambiente in cui i giovani oncologi potessero imparare dall’esperienza clinica e dall’evidenza scientifica.

«Fin dall’inizio — continua Costa — la scuola ha valorizzato l’approccio multidisciplinare e l’attenzione all’umanità della medicina, principi che Veronesi ha sempre sostenuto. Nel corso dei decenni, ESO è cresciuta enormemente, formando migliaia di oncologi, chirurghi, infermieri e psicologi, contribuendo a standardizzare la formazione oncologica in Europa e promuovendo la collaborazione tra Paesi. Ispirata dalla visione di Veronesi, ESO ha adottato come motto “learning to care”, che riflette l’impegno verso una medicina centrata sulla persona e non solo sulla malattia: il nostro lavoro riguarda le persone, non solo la patologia».

Oggi, grazie alla visione di Veronesi, esiste in Europa un approccio unificato alla formazione oncologica ed l’European School of Oncology è diventata un punto di riferimento per lo scambio di idee, la collaborazione e l’avanzamento della ricerca e della pratica clinica. «L’esperienza di ESO insegna che la collaborazione e la condivisione della conoscenza sono fondamentali per il progresso della medicina. Favoriamo gli scambi e le collaborazioni tra i Paesi dell’Unione Europea, tra l’Est e l’Ovest, e coltiviamo rapporti anche attraverso numerose ambasciate. Molti dei professionisti formati dalla nostra, una volta avviata la loro carriera, tornano a insegnare e a supportare la crescita delle nuove generazioni. Non solo: proponiamo percorsi avanzati in cui medici e infermieri lavorano fianco a fianco. Il risultato è tangibile: la circolazione del sapere genera nuove pratiche, apre opportunità e contribuisce concretamente a migliorare le possibilità di guarigione e di salvare vite umane».

La strada che l’ESO persegue, a cento anni dalla nascita del suo ideatore, Umberto Veronesi, continua a essere chiara: ridurre il numero di morti per cancro causate da diagnosi tardive o trattamenti inadeguati, offrendo formazione e aggiornamento di alto livello ai professionisti dell’oncologia. Con oltre 40 anni di esperienza, ESO ha contribuito ad accrescere le competenze degli operatori sanitari in tutti gli ambiti della medicina oncologica, con particolare attenzione alla formazione universitaria e post-universitaria in Europa, nell’Africa mediterranea, in Medio Oriente e in America Latina. Come a dire: la ricerca scientifica è fondamentale, ma da sola non basta. Solo attraverso una formazione diffusa e qualificata — come Veronesi aveva sognato — si può davvero fare la differenza per i pazienti.

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Questo blog nasce dall’incontro di tre persone emigrate volontariamente in età adulta dall’Italia in Svizzera e che in questo Paese hanno realizzato esperienze diverse in vari ambiti lavorativi e culturali. 

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