Buongiorno… hey, dico a te, buongiornooooo…
Forse non mi hai sentito, ho detto… BUUUOONNNGIIIOOORNOOO…
Ok ho capito… Anche tu stai vivendo un temporaneo momento di….CAMPANITE
Quando ero piccola ho gioito spesso di questa s-malattia. Essere… così completamente, gioiosamente e naturalmente, immersa nel momento che stavo vivendo.
Tanto da non accorgermi di ciò che mi capitava intorno.
Mi succedeva specie mentre scrivevo i temi in classe… già, scrivere.
I libri, sono sempre stati il “portale” per rifugiarmi in un altro mondo.
Non riuscivo a rendermi conto di dove mi trovassi realmente, finchè non staccavo gli occhi da quelle pagine.
Hai mai avuto la sensazione, anche solo per qualche istante, di essere nato per fare una determinata cosa?
Qualcosa che, per quanto a volte, può metterti in crisi, o farti arrabbiare, sei conscio che fa parte della tua vita, e ne farà parte per sempre.
Ed ogni volta che lo vivi, ti senti come tornato a casa.
Come se con quel gesto tu celebrassi il tuo essere al mondo.
C’è un libro molto bello di Leo Buscaglia che voglio condividere con te.
Si intitola Vivere Amare e Capirsi. Quel pezzo di cui ti voglio parlare recita così:
“La battaglia più dura che dovrete combattere è la battaglia per essere voi. Dovrete combatterla per tutta la vita, in un mondo in cui la gente si sente più a suo agio se voi esistete per fare i suoi comodi.
Ma se rinunciate a voi stessi, non vi resta niente altro. Se invece riuscirete a diventare voi stessi, allora potrete dire: «Io sono. Io divengo. Io sono ricco d’amore, perché dono tutto ciò che sono senza cortine fumogene. Mi dono gratuitamente».
È una cosa bellissima, poterlo dire. Non lasciatevela sfuggire. Non lasciatevi sfuggire voi stessi. Incontrate voi stessi.
Stringetevi la mano e dite: «Ciao. Dove diavolo sei stato tutti questi anni?! Bene, adesso siamo insieme e possiamo andare avanti per la nostra strada».
E scoprirete di non avere fine. Il vostro potenziale è senza limiti. Non siamo mai riusciti a scoprire il limite del potenziale umano.
Potete imparare a toccare come non avete mai toccato. A guardare come non avete mai guardato. A udire come non avete mai udito.
A sentire come non avete mai sentito! Piacetevi come non avete mai fatto!
E quando l’avrete fatto, vi renderete conto di non essere arrivati da nessuna parte ma avrete sempre di più e di più e di più e di più, tutto da sviluppare e da donare.
Fantastico! E così, quando vi presenterete alla porta del cielo e vi chiederanno: «Sei stato te stesso? Sei diventato te stesso?», risponderete: «Sì!».
Auguro a chiunque, almeno una volta al giorno, di vivere qualche momento di “straordinaria” campanite.
Quel momento in cui, alle domande “chi voglio essere?” e “dove vorrei stare?” le risposte siano “io e qui”.
E tu?
Hai mai “sofferto” di questa s-malattia?
E se si, come ti ha fatto sentire?
Se vi va di condividere la vostra storia, scrivete all’indirizzoredazione@sconfinamenti.info.
Sapete…
A volte basta davvero un primo passo per cambiare il mondo, ma per rivoluzionarlo davvero, non può restare il solo.