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Buongiorno, eravamo rimasti a…. stttt…. Burrito ed Emy… mmmm …
Ok questo è quello che avviene praticamente ogni giorno della mia vita, con i relativi scodinzolini, strofinamenti, grattini, e Tito… dai, giù da bravo.
Qualsiasi cosa io stia facendo, vengo costantemente interrotta e contornata da baci, raspatine, chi mi viene a tirare i pantaloni, chi a rubarmi le ciabatte, portarmi i giochini ecc.
Questa s-malattia io la chiamo Animalite. Consiste nell’avere la vita costantemente circondata da compagni, “non umani”, che vivono di loro volontà. Hanno i loro gusti, le loro particolarità, il loro modo di comunicare, le loro paturnie e il loro meraviglioso mondo.
Questa è una s-malattia molto vivace, ha tantissimi effetti collaterali, fra cui il fatto che, qualsiasi cosa io stia facendo o vivendo, non ho scuse. Perché loro, mi mostreranno sempre che c’è un altro modo di fare e vedere le cose.
Ovvero con il sorriso.
È proprio per questo che ci tenevo tanto a raccontartela.
Quando iniziai a fare il corso da educatore cinofilo con Compagni di Zampa, ricordo molto bene le prime nozioni che abbiamo imparato sul campo.
A tante domande ed episodi raccontati da me e dai miei colleghi di corso, la risposta delle docenti era per la maggior parte delle volte “DIPENDE”.
È vero, ogni razza ha una serie di preferenze caratteriali e un pattern di opzioni che tendenzialmente preferisce utilizzare in base alla situazione in cui si trova.
Ciò nonostante, più della filogenesi ed ontogenesi dell’animale, con i relativi schemi comportamentali, la cosa più importante da conoscere e rispettare, è l’individualità del soggetto che hai davanti. La sua identità.
Questo mi ha portato a farmi diverse domande, che voglio riproporre anche a te.
Come cambierebbero i miei rapporti sociali, se invece di relazionarmi agli altri in base alle mie aspettative, paure ed esperienze passate, lasciassi carta bianca all’individuo con cui interagisco?
Se mi dessi l’opportunità di vivere le mie relazioni, come se ogni volta fosse la prima?
Grazie a questa s-malattia, mi sono resa conto, che più imparavo a conoscere il modo di percepire il mondo, gli schemi comportamentali e motivazionali dei cani, più imparavo a capire e ad apprezzare l’essere umano.
Smettendo così, di studiare la psicologia umana come qualcosa di cui aver paura, quasi con diffidenza, ma bensì con la stessa dolcezza, comprensione e umanità priva di giudizio, con cui da sempre, guardo e vivo i miei cani.
E tu?
Come vivi il rapporto con i tuoi compagni “non umani” e come ha reso questo la tua vita?
Scrivete all’indirizzo redazione@sconfinamenti.info le vostre storie, se vorrete, verranno pubblicate.
A volte basta un primo passo per cambiare il mondo, ma per rivoluzionarlo davvero, non può restare il solo.
