Lista delle S-malattie consigliate #7

Buonasera a tutti… si buonasera. Non buongiorno…Non può essere sempre e solo giorno. Ogni giorno ha la sua sera. Ogni notte ha il suo mattino. Ogni fiore ha la sua fioritura. Ogni partita ha una sua conclusione. Ogni rapporto ha una sua destinazione. Ed ogni vita, ha la sua fine.

La s-malattia che voglio consigliarti oggi ho deciso di chiamarla “f i n e”. Può sembrare truce e violenta, sicuramente spaventosa e poco simpatica. Tuttavia è inevitabile. Ogni inizio ha la sua fine e nulla perdura nel tempo in eterno. Un detto dice che nessun uomo può bagnarsi i piedi per due volte nella stessa acqua del fiume.
Questa immagine molto forte, sta a determinare come il tempo non lasci esente niente e nessuno. Possiamo “rallentarlo” o “ingannarlo”. Anche se in realtà, inganniamo solo noi stessi.
Perché allora consigliarvi una s-malattia così?
Te la voglio consigliare e ti suggerisco di amarla, con ogni fibra del tuo corpo fin da subito, perché è solo prendendone coscienza, che potrai imparare ad amare davvero ciò che hai finché c’è

Nulla dura per sempre. Capire attivamente questa cosa, accettarla e viverla come parte integrante della nostra esistenza, non potrà far nient’altro che farti vedere e vivere ogni singolo istante, esattamente come quello che è: unico ed irripetibile.

Oggi è il 22 marzo 2021… di 22 marzo, ne puoi aver visti diversi…Ma del 2021, sono sicura che sia l’unico e irripetibile anche per te. Nel libro di John P. Strelecky, Le cinque chiavi della vita, un imprenditore è solito porsi una domanda “questo è un buon giorno da museo?” Nel libro spiega: se della nostra vita, ne costruissero un museo, noi vorremmo andarlo a visitare? E se la risposta fosse no…Cosa diavolo stai aspettando?

Il secondo motivo per cui la consiglio ve lo voglio trasmettere leggendo questo pezzo, tratto da un libro di Alessandro D’Avenia che si intitola Ogni storia è una storia d’amore:

“Ci sono due tempi nella vita umana: il tempo orizzontale e quello verticale. Il primo è misurato dalla sabbia delle clessidre e da tutte le loro imitazioni. Dalla culla alla tomba questo tempo scorre, granello dopo granello, indipendentemente da noi. È un tempo che ci misura e rinchiude nella scatola della vita. Quello verticale invece è scandito dall’amore e da tutte le sue conseguenze. Non è un tempo inesorabile, perché non è fatto di unità di misura, granelli che si succedono. È un tempo che è da noi inaugurato con una scelta consapevole e libera, e riversa su di noi i doni della vita, apre la “scatola e lascia entrare tutto quello di cui abbiamo bisogno per essere vivi, in qualsiasi momento del nostro trascorrere. È il tempo in cui ho amato e quello in cui mi sono lasciato amare. È tutto il tempo che non ho perso a morire, aggrappandomi alle cose che sembrano durare ma poi muoiono anche loro. È tutto il tempo in cui ho dato all’amore l’opportunità, nel tempo misurato dagli orologi, di accadere. In quei momenti il granello di sabbia si è dilatato come in occasione del Big Bang, generando l’espansione delle galassie che corrono verso le periferie del vuoto in cerca della loro eternità, ferite dalla nostalgia della loro origine e del loro futuro, due punti che in amore coincidono.”

Questo mi ha portato a una riflessione che voglio condividere con te…Cosa ho amato oggi, così tanto, da permettere al mio tempo di ampliarsi?
Per oggi… direi che può bastare. E con l’alba di un nuovo giorno, completamente nuovo, tutto da tessere ti auguro buongiorno e buon amore.
E ricordati…A volte basta un piccolo passo per cambiare il mondo, ma per rivoluzionarlo davvero, non può restare il solo.

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Questo blog nasce dall’incontro di tre persone emigrate volontariamente in età adulta dall’Italia in Svizzera e che in questo Paese hanno realizzato esperienze diverse in vari ambiti lavorativi e culturali. 

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