Siamo tutte/i zurighesi

La città di Zurigo ha 430.000 abitanti, di cui il 32% stranieri appartenenti a ben 170 nazionalità diverse.

Si tratta di persone in genere ben integrate e che partecipano attivamente alla vita economica e civile della città ma che non hanno la possibilità di esprimere la loro volontà politica e di far valere pienamente i loro diritti in quanto non hanno il diritto di voto, nemmeno a livello comunale.

Tale diritto, per chi non ha la cittadinanza svizzera, deve essere autorizzato a livello cantonale e poi deciso dai singoli comuni; attualmente otto cantoni consentono questa possibilità ai loro comuni    per quanto riguarda   l’elettorato attivo e sette anche per quello passivo mentre nel Canton Giura e in quello di Neuchâtel è concesso il diritto di voto anche a livello cantonale.

Lo scorso anno il Parlamento del Cantone di Zurigo ha approvato in prima istanza, a maggioranza, un’iniziativa   del Comune di Zurigo per la concessione del diritto di voto a chi risiede nel territorio comunale da almeno due anni. La proposta dovrà essere ulteriormente elaborata da una commissione cantonale, approvata nuovamente dal Parlamento cantonale e sottoposta a referendum cantonale obbligatorio.

Si tratta, come si vede, di un percorso complesso e dall’esito incerto, visto che nel passato due analoghe iniziative cantonali sono state respinte con maggioranze schiaccianti dal voto popolare.

Per ovviare parzialmente al problema il Comune di Zurigo sta studiando e in parte attuando, negli ultimi anni, alcune forme di partecipazione e di consultazione che coinvolgano tutti gli abitanti della città.

In questa situazione così ricca e complessa s’inserisce il Tag der Zürcher/innen (Giornata degli/delle zurighesi) la cui sesta edizione si svolgerà il prossimo 11 settembre.

Si tratta di un’iniziativa che ha come motto appunto “Siamo tutte/i zurighesi”, organizzata quest’anno in primo luogo dalla Fabbrica di Zurigo e dal Punto d’incontro ma aperto alla partecipazione attiva di tutte le componenti della città, con il sostegno della Città di Zurigo, del sindacato Unia e di Radio Lora italiana.

Questa giornata fu concepita per la prima volta da Angelo Tinari nel 2011 e culminò in un dibattito presso il Punto d’incontro   e in un’assemblea pubblica presso la sede del Comune di Zurigo ; in tal modo  si intendeva  rivendicare la comune appartenenza alla città di tutti  coloro che vi  abitano   e si sollecitavano le autorità cittadine, nell’ambito delle loro competenze,  a concretizzare ,  con adeguati provvedimenti  sul piano dei diritti,  questo dato di fatto.

Mantenendo l’ispirazione originaria, l’iniziativa è stata ripresa e sviluppata negli anni successivi, arricchendosi di momenti culturali e di intrattenimento coerenti con il tema caratterizzante scelto di volta in volta, che pone sempre al centro, da angolazioni diverse, i diritti degli “stranieri.” 

Nel corso delle varie edizioni si è cercato, con successo, di coinvolgere il più ampio numero di comunità straniere così riccamente e variamente rappresentate in città e al tempo stesso, naturalmente, organizzazioni, istituzioni e singoli cittadini svizzeri.

Non si tratta ovviamente solo di sottolineare la bella realtà di una città arricchita da tante diversità nazionali, linguistiche e culturali ma anche di rivendicare il progressivo superamento delle diseguaglianze tuttora esistenti.

Il tema centrale scelto per quest’anno è quello della povertà, resa più acuta dalla pandemia che colpisce in particolare i ceti popolari a cui appartengono in larga misura le comunità straniere.

Un momento fondamentale della manifestazione sarà costituito dal dibattito dal vivo e virtuale “Armut ist kein Verbrechen” (“La povertà non è un crimine”) che affronterà in generale la tematica delle nuove povertà in Svizzera e nella città di Zurigo e in particolare il rapporto fra povertà ed emigrazione. Questa riflessione appare urgente anche alla luce dell’attacco in atto, a livello legislativo, al permesso di soggiorno per gli stranieri che si trovino a dover ricorrere, in modo continuativo, per uno stato di sopraggiunta indigenza, all’assistenza sociale; questo  problema è già stato a suo tempo affrontato da Sconfinamenti

Parteciperà al dibattito Samira Marti che ha presentato al Consiglio nazionale una mozione che si propone di eliminare, almeno in parte, questa forma di discriminazione. Nello specifico verrà affrontato il tema delle politiche messe in atto dalla Città per contrastare la povertà e l’emarginazione sociale, con il contributo di Hilmi Gashi, responsabile migrazione per il sindacato Unia e Javier Suarez Rubiano, giurista ed esperto di problemi legati alla condizione degli stranieri.

Verrà inoltre presentatal’Associazione Tesoro che sarà ufficialmente costituita il primo ottobre prossimo  e che intende battersi per un “riconoscimento politico e sociale” di tutti quei lavoratori che, in passato, si sono visti a lungo negare il diritto al ricongiungimento familiare per le restrizioni  imposte dalle modalità dei permessi di soggiorno allora vigenti. 

Sono previsti anche interventi di improvvisazione teatrale e la realizzazione collettiva di un murale sotto la guida di Eduardo “Mono” e Tamara Carrasco.

Nel tardo pomeriggio e in serata si svolgerà un concerto dal vivo con la partecipazione di diversi gruppi musicale e, a sottolineare il carattere anche conviviale dell’iniziativa, il Punto d’incontro preparerà cibo e bevande per tutti.

Nel pieno rispetto delle normative anti-pandemia, per accedere all’area della manifestazione sarà necessario esibire il green pass.

Ci sentiamo zurighesi, indipendentemente dalla nostra origine; questa città è il nostro respiro e la città respira grazie a noi”: nulla meglio di queste parole pronunciate da Angelo Tinari nel corso della prima edizione della manifestazione esprime lo spirito che continua ad animare gli organizzatori e i partecipanti.

Ascolta l’intervento di Mattia Lento, coordinatore della festa Tag der Zürcher/innen, al microfono di Catia Porri, su Radio LoRa.

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Questo blog nasce dall’incontro di tre persone emigrate volontariamente in età adulta dall’Italia in Svizzera e che in questo Paese hanno realizzato esperienze diverse in vari ambiti lavorativi e culturali. 

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